Secondo i dati raccolti dall’Auditel sulle prime 20 televisioni locali italiane, da gennaio a dicembre dello scorso anno, il 2007 si è rilevato un buon anno per le emittenti del Sud. Telenorba, emittente simbolo delle locali in Italia, torma ai livelli di ascolto del 2005 ma resta comunque al vertice della classifica con 25,2 mila ascoltatori, ben al di sopra dei 17,7 mila di Telecapri, seconda in classifica. Andamento positivo anche per 7 Gold Telecity Lombardia (+1,7% di ascoltatori). Gli incrementi più consistenti si hanno con l’emittente sarda Videolina e per Antenna Sicilia. Bene anche Videocalabria, il cui ascolto medio cresce del 77,6% e per Napoli Canale 21, che passa da un ascolto medio di 3,9 mila a 5.475 spettatori. Secondo Maurizio Giunco, presidente dell’associazione tv locali della Frt, i motivi della disparità Nord-Sud sono da ricercarsi nella concorrenza della televisione satellitare, che ha una maggiore penatrazione al Nord, sia per il maggior reddito sia per la maggiore attenzione all’innovazione. Le emittenti locali sono per lo più monopiattaforma, a differenza delle emittenti nazionali, che trasmettono anche sul digitale. Quando l’utente si muove su una piattaforma diversa dal terrestre analogico, ritrova le generaliste ma non le locali. Al Sud le emittenti riescono a supplire alla carenza della multipiattaforma perché sono maggiormente legate al proprio territorio, sono meno generaliste e più locali.
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