“È una legge liberticida”, ha detto Alessandro Amato della Codacons in riferimento al cosiddetto decreto milleproroghe con il quale il governo ha cancellato le provvidenze all’editoria previste per le emittenti radiotelevisive locali. Secondo Amato la conseguenza sarà la cancellazione delle tv e della radio locali dal panorama dell’informazione. “Resteranno in vita – continua Amato – solo le emittenti nazionali come Sky, il gruppo Mediaset e Rai. In questo modo si lede il diritto alla libertà e alla pluralità delle informazioni dei cittadini e si ferisce pesantemente l’impegno delle radio e televisioni locali che operano nel settore con professionalità”. “Senza le emittenti private – ha sottolineato Antonio Pinto della Confconsumatori – non vi può essere una informazione che racconti ai cittadini le buone pratiche, i successi o i problemi locali dell’agricoltura, del turismo, dell’economia o della gestione degli enti locali”.
Anche l’arcivescovo emerito di Lecce, mons. Cosmo Francesco Ruppi, ha sottolineato come sia “in gioco il sistema stesso delle libertà democratiche, minato dal duopolio televisivo”. “La rivolta delle tv locali e dello stesso circuito Corallo che raccoglie moltissime radio cattoliche – ha aggiunto Ruppi – è più che giustificata e va condivisa da tutto il mondo cattolico. I numerosi tagli fatti alla emittenza privata costituiscono un danno non solo alla libertà ma alla stessa occupazione. Non abbiamo dubbi – conclude Ruppi – che tutte le forze politiche e soprattutto il presidente del consiglio Berlusconi saranno sensibili al grido di allarme che si leva in questi giorni”.
Intanto èstata organizzata una raccolta di firme da parte degli iscritti alle associazioni dei consumatori pugliesi Codacons, Confconsumatori e Movimento consumatori da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiedere il ripristino dei contributi pubblici.
Luisa Anna Magri
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