Le associazioni dei consumatori aderenti a Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) scendono in campo «contro la legge – si legge in una nota -, entrata in vigore solo pochi giorni fa, che prevede sconti sui libri non superiori al 15% e, per le cosiddette campagne promozionali, al massimo del 25%». «Si tratta di una legge assurda che danneggia prima di tutto i consumatori – afferma Casper -. Se da un lato è giusto tutelare i piccoli editori, dall’altro è impensabile farlo agendo sui prezzi e limitando gli sconti. L’unica conseguenza di tale provvedimento, sarà un aumento dei listini per i cittadini (che già spendono in media l’8% in più che nel resto d’Europa per l’acquisto di un bestseller. Da noi, difatti, un romanzo costa in media 16,10 euro mentre in Europa la media è di 14,90 euro. Un romanzo, il genere più letto dagli italiani, costa l’11,9% in più che in Francia, il 18,8% in più della Germania, il 17,1% in più che in Inghilterra e addirittura il 46,1% in più degli Stati Uniti) e una riduzione del 30% dei libri acquistati ogni anno dagli italiani, con ripercussioni per l’intero settore dell’editoria».
Per tale motivo le associazioni di Casper mettono i propri siti internet a disposizione di quelle imprese che vogliono disubbidire alla nuova legge, e vendere i propri libri con offerte e sconti superiori al 15%. Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori propongono a tal proposito agli editori di istituire i “libri aziendali”, ossia testi che, così come funziona per le automobili, sono stati già utilizzati all’interno dell’impresa, e in quanto tali possono essere venduti con forti sconti sul prezzo. Casper, infine, chiede all’Antitrust il riesame del provvedimento dell’Autorità col quale si assolve la legge Levi autorizzando le assurde limitazioni agli sconti. (AGI)
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