C’é il contratto “fermo da più di mille giorni”, al primo punto dell’agenda del nuovo presidente della Fnsi, Roberto Natale, che però sottolinea come a Castellaneta Marina “la seconda questione più applaudita è stata quella “della geografia italiana degli orrori, con i grandi casi di cronaca sempre in primo piano”, e quindi quella della qualità. “La cosa positiva – ha aggiunto Natale – è che nel corso del congresso abbiamo saputo legare l’attenzione per il nostro contratto con quella per i contratti che mancano ad altri milioni di italiani. La battaglia per il diritto al contratto è la battaglia più moderna, degna di un paese civile e parlo non solo dei nostri diritti negati a noi ma ad una grande parte del mondo dei lavoratori”. Il presidente della Fnsi vuole anche spiegare che nel corso del congresso “si è parlato molto anche dei contenuti della nostra informazione, del diritto di fare i cronisti contro chi vorrebbe imbavagliarci”. In sintesi per Natale da questo appuntamento congressuale “esce un sindacato che chiede regole chiare, rispettose della libertà e dell’autonomia, ma che fa anche autocritica sulle tante cose dell’informazione che non ci piacciono. Uno dei temi più applauditi, dopo quello del contratto, è stato quello della geografia italiana degli orrori, con i grandi casi di cronaca sempre in primo piano. E’ un problema che ha a che fare con la ricerca del sensazionalismo e dell’efferatezza”. Insomma per il presidente “non sentiamo solo l’impegno sul fronte di un contratto giusto ma anche su questi fronti solo apparentemente distanti”.
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