Odg: “Grossa confusione sul concorso Rai”

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L’Ordine dei Giornalisti ha nuovamente criticato lo scarso preavviso con cui è stato indetto il concorso per 100 giornalisti bandito dalla Rai. “La scelta di Bastia Umbra”, afferma l’Odg, “ignora le più elementari esigenze di accessibilità”

«Il concorso della Rai è una occasione mancata per recuperare quella credibilità che dovrebbe avere la prima azienda di informazione in Italia». E’ quanto si legge in un documento approvato dall’esecutivo dell’Ordine nazionale dei giornalisti a proposito del concorso per 100 giornalisti bandito dalla Rai e i cui circa 5mila partecipanti sono stati convocati, con una lettera arrivata il 9 giugno, per la prima prova che si terrà il 1 luglio a Bastia Umbra. «La convocazione per la prima prova di 4.982 colleghi, con soli 20 giorni di preavviso e dopo 13 e più mesi di silenzio – recita il documento dell’Ong – testimonia un assoluto disprezzo per quanti coltivano il sogno di essere utili ai cittadini, attraverso l’informazione del servizio pubblico». «La scelta di Bastia Umbra – prosegue l’Ordine dei giornalisti – determinata in base ad un bando che ha ignorato le più elementari esigenze per garantire l’accessibilità dei partecipanti, dimostra una mentalità proprietaria dei responsabili di una azienda che grazie ai suoi giornalisti interni ha, in tante occasioni, combattuto importanti battaglie a tutela dei diritti dei cittadini. Questi diritti vengono ora calpestati da decisioni irrispettose che determineranno una `decimazione´ dei 4.982 che hanno presentato la domanda di partecipazione». Nel manifestare «solidarietà ai colleghi che subiranno una inevitabile discriminazione con un’esclusione di fatto», l’Ordine dei giornalisti «chiede alla commissione di vigilanza e al governo, azionista Rai, di prendere una netta posizione, censurando questo modo di gestire un passaggio delicato per l’azienda. Il silenzio apparirà come condivisione di un comportamento spezzante nei confronti dei diritti di 4.982 giornalisti», conclude il documento.

fonte: www.francoabruzzo.it

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