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COMITATO OPERATORI TELEFONICI. RICORSO AL TAR CONTRO BLOCCO CHIAMATE SOVRAPREZZO

In risposta all’approvazione da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del nuovo Piano di numerazione nazionale nel settore delle telecomunicazioni, che prevede il blocco di tutte le numerazioni a sovrapprezzo, si è scatenata la reazione del Comitato Operatori Servizi Telefonici: “E’ come se a causa di alcuni truffatori nel mercato del credito, si chiudessero per decreto le Banche!”. “La delibera dell’AGCOM è l’ennesimo tentativo di chiudere il mercato delle numerazioni a sovrapprezzo a beneficio dei soliti noti”, si legge nel comunicato stampa con il quale s’informa del ricorso alla Giustizia Amministrativa. Il Comitato fa notare che “In una comunicazione, la Commissione Europea ha dichiarato che la Commissione non ha mai accettato il principio che tutte le linee Telecom rimangano disattivate a meno che l’abbonato le attivi con il suo Pincode”.
La proposta di direttiva sulle telecomunicazioni in via di adozione (quella nota come ONP, open network provision) prevede che: “Gli Stati membri devono assicurare che le organizzazioni di telecomunicazioni provvedano ad una disabilitazione selettiva su richiesta e non ad una disabilitazione generale con possibile abilitazione su richiesta”. “La tutela all’utente è oggi salvaguardata da una ferrea normativa – prosegue il C.O.S.T.T. – sicché l’utente ottiene immediatamente la disabilitazione delle chiamate alle numerazioni a sovrapprezzo, con una semplice richiesta telefonica al proprio gestore e senza addebiti o formalità”. Già oggi l’utente è informato con un messaggio gratuito reso prima dell’addebito del tipo di servizio telefonico, del costo e di chi lo fornisce. L’addebito massimo non può essere maggiore di 15 euro. “In presenza di eventuale truffa, la quota corrispondente in bolletta viene bloccata; così come viene bloccato l’ammontare che sarebbe finito nelle tasche del truffatore”. Gli operatori dei servizi telefonici si domandano che bisogno c’era dell’intervento dell’Autorità. “In uno Stato Democratico non sarebbe più corretto che sia l’utente a decidere e non che Delibere di Autorità, selezionino i numeri “buoni” e censurino quelli “cattivi” da escludere a priori all’accesso?”conclude il comunicato.
Fabiana Cammarano

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