”Sbaglia Romani a prendersela con chi ha sottoscritto l’Agenda digitale, l’appello su internet affinché l’Italia colmi il grave divario tecnologico sulle nuove tecnologie e la diffusione di internet veloce anche attraverso lo sviluppo della banda larga. Il ministro di Berlusconi dovrebbe prendere anche queste importanti manifestazioni come utile stimolo per fare molto di più rispetto a quanto sta facendo il governo per colmare un divario non più accettabile tra l’Italia e le principali economie europee e mondiali”. Lo dichiara Giuseppe Civati, responsabile nazionale del Forum Pd Nuovi linguaggi e nuove culture e consigliere regionale lombardo, commentando le dichiarazioni del capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, secondo cui Romani non ha gradito l’adesione all’appello da parte di professionisti e operatori del settore delle telecomunicazioni.
”Romani – continua Civati – non può nascondere, nonostante gli annunci di piani e fondi, il grave ritardo del governo. Alle prese con un federalismo che non può funzionare e le telefonate in questura, il governo Berlusconi non si rende conto che il futuro non riguarda solo le presunte nipotine di Mubarak e le giovani amiche del premier ma dovrebbe riguardare qualche milione di persone. Ma forse – conclude l’esponente Pd – il premier è preoccupato dall’idea che qualcuno si possa organizzare, liberamente, per indicare le cose da fare. Magari in dissenso con quello che il governo non sta facendo”. (ASCA)
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