Giornalista “incastra” un collega. Citazioni inventate nel libro “Imagine: How Creativity Works». Lo scrittore, Jonah Lehrer, si scusa e si dimette. L’editore ritira le copie digitali.
Galeotte sono state alcune citazioni di Bob Dylan. Peccato che il cantante non le abbia mai pronunciate: inventate di sana pianta da Lehrer.
A smascherare lo scrittore non è stato il cantante protagonista del libro, ma un suo collega della rivista digitale Tablet, Michael Moynihan. «Ho chiesto a Lehrer le fonti di alcune frasi attribuite a Dylan che non risultavano da nessun’altra parte: alcune non esistevano proprio, altre sono state del tutto decontestualizzate per conformarsi alla narrativa di Imagine», ha scritto Moynihan, anch’egli esperto di musica.
Quest’ultimo ha chiesto a Lehrer la veridicità di alcune affermazioni del cantante. L’autore del libro ha affermato che quelle frasi erano contenute in un’intervista di archivio a lui rilasciata tempo fa. Ma la scusa non ha retto. Lehrer ha dovuto ritrattare di fonte alle perseveranza di Moynihan. Inoltre il libro raccontava di alcune scene inedite del celebre documentario di Martin Scorsese sul Dylan. Ma pare che Lehrer non le abbia mai visionate.
Il giornalista ha presentato le proprie scuse attraverso un comunicato: «Le bugie sono finite, capisco la gravità della mia posizione». Di conseguenza sono arrivate le dimissioni da The New Yorker. E non finisce qui. L’editore del libro, Houghton Mifflin Harcourt, ha deciso di sospenderne la distribuzione e ha ritirato dal mercato la versione e-book. Per noi italiani una scelta “incomprensibile”.
Col senno di poi, il sottotitolo del libro “How Creativity Work”, come lavora la fantasia, sembra essere stato profetico. La fantasia di Lehrer ha lavorato bene.
Entrando umilmente nel merito, sembra quasi esagerato che un giornalista sia costretto alle dimissioni e che un libro di successo venga ritirato per qualche frase inventata in un libro. Ma è pur vero che negli Usa la menzogna è uno dei “reati” più gravi. Forse se avesse premesso le sue “invenzioni” e non avesse mentito agli americani, Lehrer sarebbe ancora sulla cresta dell’onda.
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