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CASSINELLI PROPONE MODIFICHE ALL’EMENDAMENTO D’ALIA: “METTE A RISCHIO LA LIBERTA’ DELLA RETE”

Il deputato ligure, membro della Commissione giustizia di Montecitorio, propone un testo di modifica all’articolo 60 introdotto nel ddl sicurezza dall’emendamento del senatore D’Alia: “così come è scritto, dal punto di vista tecnico l’articolo 60 potrebbe condurre a situazioni paradossali al limite della democrazia”.
“Da internet devono scomparire tutti i siti e le pagine che istigano a delinquere o che inneggiano alla mafia e alla violenza, ma per fare ciò non si può pensare di oscurare l’intera rete”. È questo il commento dell’on. Roberto Cassinelli (Pdl) circa l’emendamento (n. 50.0.100) al ddl sicurezza, proposto dal senatore D’Alia ed approvato nei giorni scorsi dal Senato. Secondo il parlamentare azzurro “il principio sostanziale dell’emendamento è corretto e condivisibile, ma da un punto di vista tecnico il testo, così come è scritto, conduce inevitabilmente ad una situazione paradossale: per chiudere, ad esempio, una singola pagina di Facebook in cui si istiga alla violenza, un provider sarebbe costretto ad oscurare l’intero social network, che contiene milioni di pagine dai contenuti assolutamente innocui”. Da questa constatazione è nata la proposta di emendamento che Cassinelli, già autore di altre iniziative in difesa della libertà della rete, ha presentato oggi alla Camera: “il nuovo testo – afferma il parlamentare – è stato scritto insieme a giuristi e tecnici esperti della materia, e mira a correggere i troppi errori pratici contenuti nell’articolo 60”. L’emendamento proposto da Cassinelli prevede che sia l’autorità giudiziaria (e non più il Ministro dell’interno) a disporre la rimozione (e non più l’oscuramento) del contenuto incriminato. Rimozione a cui deve provvedere l’autore del reato o, in seconda battuta, il fornitore del servizio di hosting ma, come è scritto a chiare lettere, solo quando vi sia “la possibilità tecnica di procedervi senza pregiudizio per l’accessibilità a contenuti estranei al procedimento”. Non sarà possibile, quindi, mettere in atto un “filtraggio” (termine utilizzato nel testo del senatore D’Alia) di un intero sito pur di impedire l’accessibilità ad un contenuto illegale, anche se isolato. E, soprattutto, non saranno più gli ISP (ovvero i fornitori di connettività internet) a dovere provvedere all’oscuramento. “Credo che questo testo – scrive Cassinelli all’interno del suo blog, in cui ha annunciato la proposta di emendamento – sia in grado di coniugare la necessità di impedire l’istigazione a delinquere on-line con la garanzia assoluta di democrazia e libertà in rete, e mi auguro che possa essere approvato con un’ampia maggioranza. Ne va anche della credibilità del Parlamento, che altrimenti darebbe l’impressione di voler legiferare su argomenti tecnici senza avere le conoscenze per farlo”.

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