Caso Gazzetta del Mezzogiorno, anche gli edicolanti prendono posizione ed esprimono la loro solidarietà ai giornalisti e ai dipendenti della storica testata pugliese.
In una nota, il presidente del sindacato nazionale autonomo dei giornalai, Innocenzi, ha spiegato: “Quando una testata storica chiude, muore una voce nel pluralismo informativo. La sopravvivenza delle testate passa attraverso le vendite in edicola. A gennaio, ad esempio, la Gazzetta del Mezzogiorno ha venduto circa 14mila copie in formato standard e solo 647 copie digitali: se si vogliono sostenere i quotidiani si devono sostenere le vendite in edicola”. Quindi ha spiegato: “La soluzione non è nel digitale. L’80% del fatturato dei quotidiani passa ancora per le edicole. I dati dimostrano che il digitale, in termini di diffusione, vale poco ed ancora meno in termini di ricavi. I dati dell’emergenza Covid dimostrano che il cartaceo è nettamente il formato preferito dai lettori.” Infine ha concluso: “Servono quindi forme di sostegno straordinarie finalizzate a sostenere l’acquisto in edicola dei giornali e aiuti a fondo perduto anche per i rivenditori e per tutelare i livelli occupazionali nella rete.”
È importante continuare a parlare di pluralismo. E lo è a maggior ragione in quest’epoca…
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