Per Piero Ottone, 85 anni, ex direttore del Secolo XIX e il Corriere della Sera, gli aiuti di stato sono un palliativo. «Non sono i laboratori o le università a creare la formula perfetta per i giornali del 2050. Fanno pura accademia: sono le persone, il confronto a fare i giornali, interpretando al meglio l’epoca attuale e prevedendo che cosa il lettore cercherà davvero nei prossimi decenni».
L’ex direttore analizza le attuali difficoltà della carta stampata: «I gruppi editoriali stanno tagliando i costi ma, in questa congiuntura così grave appesantita dalla scomparsa degli incassi pubblicitari, non basterà. Verrà una nuova era in cui i supporti che ci forniscono le notizie e i commenti saranno diversi».
Radio, televisione e web, che catapultano il mondo in ogni angolo del pianeta, hanno creato una rivoluzione un’informazione che non si era vista negli ultimi cent’anni: «Il lettore cerca gli strumenti per decriptare i fatti, per comprenderli e sarà attratto solo dai supporti, dalle tecnologie che sapranno adeguarsi a questa sete nuova di riflessione».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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