Il questionario della Commissione europea che chiede all’AgCom, all’Antitrust e ai maggiori operatori televisivi italiani un giudizio sul grado di apertura del mercato della pay-tv e della tv in chiaro e se sia ipotizzabile anticipare – anche solo in parte – la scadenza degli impegni presi da Sky sette anni fa sarebbe dovuto tornare a Bruxelles il 18 di marzo, ma la delicatezza della questione ha richiesto qualche giorno in più e il termine è stato spostato a lunedì scorso.
Mentre Rai e Mediaset hanno detto di no ad uno sconto a Sky sulle limitazioni operative di tutt’altro tono è stata la risposta arrivata dall’AgCom. Una risposta che però ha scontentato in ugual misura sia i commissari favorevoli all’anticipo della scadenza sia i contrari. Sì alla possibilità per Sky di acquisire fin da ora frequenze terrestri, ma solo per trasmettere canali in chiaro. Per aprire canali pay sul digitale terrestre il limite resta quello attuale: fine 2011.
Cosa deciderà Bruxelles si saprà a breve, la decisione dovrebbe, infatti, arrivare entro aprile.
Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…
Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…
Antonio Tajani non fa le barricate sulla vicenda Gedi ma ritiene che sia meglio che…
C’è un filo rosso che attraversa le rimostranze sindacali delle giornaliste e dei giornalisti de…
Protestano le associazioni di radio, tv ed emittenza locale: la manovra, così com’è, rischia di…
Meloni contro l’opposizione sulla vicenda legata alla vendita del Gruppo Gedi, e quindi di Repubblica…