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BLEKKO.COM: QUANDO L’INTELLIGENZA UMANA PUÒ ESSERE PIÚ EFFICACE DI QUELLA ARTIFICIALE

Il motore di ricerca, che sfida gli algoritmi di Google, lanciato alcuni mesi fa fa su Internet nella versione Beta, punta sulla selettività mirata degli argomenti e sulla qualità dei contenuti, affidandosi alle capacità dei suoi redattori. Si tratta di volontari che attraverso una semplice registrazione contribuiscono ad una categorizzazione più precisa a scanso di siti web portatori di spam, messaggi pubblicitari indesiderati ed ogni altra tipologia di contenuti che esulino il reale oggetto della ricerca effettuata da ciascun utente. Il Ceo del sito, Rick Skrenta, è molto chiaro in proposito: “Per riportare la qualità sul web occorre integrare il tocco umano nelle nuove tecnologie”. Con l’ausilio di una slash tag, ovvero due parole chiave divise da una sbarra per delimitare il contesto della ricerca, ciascun internauta potrà ottenere risultati più affidabili, perché monitorati da esseri umani, oltre che poter contare sull’assistenza gratuita di altri utenti per il miglioramento delle varie opzioni di digitazione. Dunque un servizio personalizzato, anche in un settore come quello dei siti di filtraggio, che diviene sempre più preda del web-spam, combattuto dai grandi come Google, Yahoo! e Bing, presi d’assalto dall’esercito di urls che ne inventano sempre di nuove per ingannare gli algoritmi e comparire in vetta alle classifiche del posizionamento in Rete.
Ma Skrenta è voluto andare oltre, puntando anche su Topix, un aggregatore di news selezionate da una squadra di redattori, impiegate stavolta non per correggere gli errori di un sistema automatizzato ma per offrire un servizio sfruttando anche le competenze dei suoi affiliati, alla stregua di Wikiserch, il motore di ricerca dell’enciclopedia open source, Wikipedia. Per Blekko.com le rilevazioni statistiche parlano in media di 750mila utenti visitatori in un mese, niente a confronto con i big del comparto ma è pur sempre un inizio, soprattutto se sempre più numerose risultano le start up che reintegrano le intelligenze umane nei propri servizi. Come il sito online di lettura Bookish.com, in procinto di essere lanciato quest’estate in joint venture dagli editori Hachette, Penguin e Simon&Schuster, per offrire sulla Rete l’esperienza di una libreria reale con la discussione in live chat sia con gli autori, sia con gli stessi librai a cui i lettori potranno chiedere delucidazioni sulle varie edizioni dei testi o maggiori approfondimenti e consigli sui temi ivi trattati.
Manuela Avino

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