Un articolo pubblicato nell’edizione francese di ‘Elle’, uno dei più celebri magazine femminili, ha scatenato reazioni indignate dalla Francia agli Stati Uniti. L’accusa è di razzismo per l’articolo a firma di Nathalie Dolivo, sulla ‘Black Fashion’, nuovo stile adottato da star nere americane, che avrebbero però «integrato dei codici bianchi». Nel pezzo, la Dolivo cita l’esempio di alcune personalità nere americane – come Solange Knowles, sorella di Beyoncé, le cantanti Erykah Badu, Kelly Rowland, Azealia Banks, Rihanna o l’attrice Zoe Saldana – e afferma che «per la comunità afro, il vestito è diventata un’arma politica». «Come non vedere l’effetto della coppia Obama? In questa America guidata per la prima volta da un presidente nero, lo chic è diventato un’opzione plausibile per una comunità che fino ad oggi era ferma sui suoi codici streetwear». E ancora: «Ma se nel 2012 la ‘black-geoisie’ ha integrato tutti i codici bianchi, non lo ha fatto in modo letterale…». Il titolo dell’articolo ‘Black Fashion Power’, che parla di una nuova “black-geoisie”, si basa su un gioco di parole tra black e borghesia.
Un appello è stato lanciato dal consiglio rappresentativo delle associazioni nere (Cran) affinché ‘Elle’ chieda le «scuse immediate e pubbliche». Dall’altra parte dell’Atlantico, il New York Magazine parla di una generalizzazione «fastidiosa» sullo stile black. Mentre il New York Daily News punta il dito contro un «trattamento razzista (…) Chiudete la bocca!». «Sono dichiarazioni controverse, stereotipate, e offensive», fa eco l’Huffington Post. «Le giovani donne nere non sono delle selvagge (…) diventate civili ed educate che hanno ‘integrato tutti i codici’ bianchì”, scrive Patricia Ohanda, editorialista di afrosomething.com.
Ma le scuse del giornale non si sono fatte attendere. «No, ‘Elle’ non è razzista», scrive la Società dei giornalisti di Elle, di proprietà del gruppo francese Lagardere, ricordando che il giornale «non ha mai smesso di impegnarsi da oltre 60 anni nella lotta per la dignità di tutte le donne». «Deploriamo vivamente questo malinteso», scrive Valerie Toranian, direttrice di Elle, sul sito internet del settimanale. Anche l’autrice ha presentato le scuse, tenendo tuttavia a precisare che il suo articolo «voleva essere positivo». Per tentare di spegnere l’incendio, ‘Elle’ ha anche invitato il collettivo Anti-negrofobia (che accusa il giornale di «razzismo incosciente») nella sua sede per parlare dell’articolo.
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