La crisi economica, unita alla rivoluzione Internet e alla diminuzione degli investimenti pubblicitari, sta mettendo in ginocchio molte imprese editoriali negli Stati Uniti. E proprio dagli USA arriva una proposta provocatoria: introdurre il pagamento dei contenuti digitali non con un abbonamento (soluzione che fatica a diffondersi su Internet) ma con un sistema di “miniversamenti”: una specie di “iTunes” applicato ai contenuti giornalistici, anziché ai brani musicali. Non è detto che funzioni, ma ormai anche il “New York Times”, che ha appena venduto gran parte della sua sede nel nuovo grattacielo di Renzo Piano per 225 milioni di dollari e si è indebitato col miliardario messicano Carlos Slim, si è convinto che è ora di osare. (Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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