L’Antitrust apre un’indagine sui piani tariffari di 28 giorni

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Fari puntati dall’Antitrust sulla riduzione dei piani tariffari da parte dei principali operatori mobili. Richieste informazioni sulle campagne pubblicitarie degli ultimi tre anni

L’Antitrust ha chiesto informazioni agli operatori mobili in relazione ai nuovi piani tariffari di 28 giorni. Non è una formale indagine, ma potrebbe diventarlo se i soggetti chiamati in causa non risponderanno in modo esauriente. La sollecitazione arriva a poche ore da quella dell’Agcom, che aveva invitato proprio l’Antitrust a fare luce sulla questione. A quanto pare l’Agcm si era già mossa per conto suo. L’oggetto delle indagini delle due Autorità è lo stesso, pure se quella guidata da Pitruzzella ha inserito anche H3G nel suo dossier, probabilmente per valutazioni più ad ampio raggio inerenti alla concorrenza nel mercato. Ma ad essere coinvolti nella riduzione dei piani tariffari sono Tim, Vodafone e Wind.
In pratica a parità di costi e di condizioni diminuisce (da 31 a 28 giorni) il tempo di durata dell’offerta. La diminuzione non è di poco conto, dal momento che provoca un aumento medio del costo del 7%. In pratica è come se l’utente pagasse 13 volte e non 12 su base annua. Ciò che si contesta è la mancanza di trasparenza di Tim, Wind e Vodafone nella pubblicizzazione delle nuove offerte. Per la verità Tim ha inviato messaggi ai propri clienti, avvisando che le modifiche non si sarebbero limitato alle nuove offerte, ma anche alle vecchie. Il Garante ha comunque giudicato incompleta l’informativa dell’operatore, invitandolo a prorogare di 60 giorni il diritto di recesso gratuito per i consumatori.
La richiesta di informazioni dell’Agcm è densa di particolari. Nello specifico sono stati richieste le caratteristiche delle modifiche, le motivazioni e dettagli sul timing in cui sono avvenute. Massima attenzione alla trasparenza. E’ stata chiesta copia di tutte le campagne pubblicitarie degli ultimi tre anni per sapere se ci siano stati spot con l’utilizzo della locuzione “per sempre”. Gli operatori hanno 30 giorni per inviare le loro risposte.
La scelta degli operatori è figlia del momento poco brillante del settore. I ricavi sono scesi del 10,4% nell’ultimo anno. Ciò che si contesta è la mancanza di trasparenza di Tim, Wind e Vodafone nella pubblicizzazione delle nuove offerte. Tim ha pensato addirittura di applicare le variazioni retroattivamente alle vecchie offerte, senza dare un’adeguata informativa. La sensazione è che gli operatori abbiano voluto approfittare delle distrazioni dei consumatori nel periodo estivo.

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