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Cardani: “Dall’Agcom ok all’intesa Telecom-Metroweb e al riassetto di Open Access

Dall’Agcom arriva l’assenso all’intesa tra Telecom e Metroweb per la banda larga, a patto che ci sia un adeguato intervento pubblico in alcune aree. Ok anche al riassetto di Open Access, piattaforma con cui l’ex monopolista gestisce l’accesso alla rete dei suoi clienti e degli altri operatori

In un’intervista a “Il Sole 24 Ore” il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha fatto il punto sui recenti sviluppi in casa Telecom e sulle ultime novità in tema di banda larga. L’Agcom ha giudicato positivamente il riassetto di Open Access, la struttura nata nel 2008 per gestire le attività legate all’infrastruttura di accesso alla rete dei clienti di Telecom e degli altri operatori. Da questo mese le funzioni Open Access e National Wholesale Services si sono fuse in un’unica divisione Wholesale, allo scopo di rafforzare la parità di trattamento e rendere più trasparenti i rapporti con i clienti. Come sottolineato dallo stesso Cardani, il cambiamento è diretta conseguenza delle numerose multe ricevute da Agcom e Agcm per abuso di posizione dominante. Nella nuova Open Access saranno investiti 120 milioni di euro per i prossimi due anni. Da Cardani arriva anche il consenso per la ventilata e mai realizzata intesa tra Telecom e Metroweb. A chi teme un rialzo dei prezzi il presidente Agcom risponde allargando il discorso all’intervento pubblico. Innanzitutto lo Stato dovrebbe regolamentare con maggiore attenzione il mercato geografico. Il riferimento è ai quattro cluster delineati nel piano del governo Renzi. L’intervento pubblico dovrebbe essere più elevato, pari almeno al 70% degli investimenti, nelle aree a fallimento di mercato, al fine di evitare che l’onere degli investimenti si scarichi del tutto sugli utenti. Cardani ha parlato anche del possibile ingresso di Enel nella partita della banda larga. L’Agcom vuole avere sul piatto un progetto concreto che sia conforme alla disciplina sugli aiuti di Stato prevista dalla Commissione Europea. Per la regolamentazione dell’intervento sarà probabilmente necessario un raccordo con l’Authority dell’Energia.

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