Categories: TLC-ICT

Allarme privacy. Adesso Facebook si mette a dare… i numeri

Un’altra falla nel sistema della privacy di Facebook è venuta a galla. Questa volta la segnalazione arriva direttamente dalla Symantec, la società addetta alla salvaguardia della privacy dei naviganti, che ha individuato un bug (difetto di progettazione) nell’app. di Facebook per Android.
Da quanto emerso, sembra che l’applicazione invii direttamente i numeri di cellulare degli utenti ad un server dell’azienda, senza che gli interessati ne siano a conoscenza né abbiano autorizzato l’operazione.
Il tutto è emerso durante alcune operazioni di test di funzionalità della nuova versione di Norton Mobile Security, eseguiti da parte della società di antivirus.
A seguito della scoperta, Symantec ha subito messo in guardia Zuckerberg il quale ha preso atto dell’incidente ed è corso ai ripari. La prima mossa è stata quella di rassicurare gli utenti sulla sicurezza dei propri dati. L’azienda – ha assicurato il patron di Fb – cancellerà tutti i numeri di telefono di cui illecitamente è entrata in possesso.Successivamente i vertici di Palo Alto hanno pensato di distribuire una nuova versione beta dell’app. per poi provvedere alla riparazione del bug. Ma quanto accaduto non è purtroppo un caso isolato.Trattasi piuttosto di un altro capitolo di una storia già nota. Infatti solo lo scorso mese di giugno circa sei milioni di email e numeri telefonici erano stati diffusi dal social dipinto di blu. In quel caso si parlò di errore tecnico, laddove il fatto fu riconosciuto e subito denunciato dalla stessa azienda.In Italia, episodi come questi non hanno lasciato indifferente il Garante per la Privacy che ha stabilito il 20 luglio come termine ultimo per ricevere chiarimenti dalla società californiana. In particolare è richiesta una stima del numero complessivo degli utenti coinvolti nella fuga di informazioni.Nella faccenda è entrato anche il Parlamento Italiano, a seguito del coinvolgimento di un suo esponente. Si tratta di Maurizio Bianconi (deputato Pdl) che, coinvolto nel caso, ha deciso di chiedere un interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno.Insomma, la vicenda rischia di allargarsi sempre di più e coinvolge un gran numero di soggetti implicati. L’unico dato certo al momento è che la fiducia degli utenti nel social più celebre al mondo, sta iniziando pericolosamente a vacillare. Zuckerberg e compagni non possono più permettersi errori di sicurezza.

Luana Lo masto

Recent Posts

Dall’Agcom solidarietà a La Stampa nel nome del pluralismo

L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…

8 ore ago

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…

8 ore ago

Per gli editori il paese di acquisto dei prodotti editoriali non è neutro ai fini Iva

Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…

21 ore ago

Nomine nel gruppo Cairo: Alberto Braggio nuovo ad di La7

Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…

1 giorno ago

Quando il pm non può frugare nel pc del cronista: la Cassazione difende le fonti dei giornalisti

In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…

2 giorni ago