Secondo il senatore Alessio Butti (Pdl):”la spesa di 10 milioni di euro autorizzata dalla legge Finanziaria 2007 a favore di Radio Radicale per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009″ è “inutile oltreché anacronistica. E’ dal lontano 1994 infatti che lo Stato finanzia questa rete”. Butti ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione sostenendo che “Il finanziamento di una rete nazionale privata deputata a trasmettere le sedute del Parlamento, poteva essere giustificato e tollerato soltanto in una fase transitoria, ovvero fino all’entrata in servizio di una quarta rete Rai concepita con tale finalità. Queste erano infatti le intenzioni del legislatore. Nel momento in cui la Rai, nel rispetto della Legge Mammì, e precisamente dal 2 febbraio 1998, ha iniziato a trasmettere le sedute parlamentari e i relativi approfondimenti attraverso GR Parlamento, Radio Radicale ha perso la sua peculiarità ed indispensabilità”.
Butti specifica che non ha “nulla di personale nei confronti dei professionisti di Radio Radicale”, ma ritiene “del tutto evidente come l’importante emittente radiofonica non si limiti alla riproduzione dei dibattiti parlamentari e infarcisca il proprio palinsesto anche con rubriche e commenti che definire a senso unico risulterebbe un eufemismo. Ragione per cui – conclude – credo che oggi sia assolutamente fuori luogo oltreché dispendioso tenere in essere la convenzione con Radio Radicale”.
Fabiana Cammarano
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