Agcom replica a Usigrai: “Sostenere tv locali non è attacco a servizio pubblico”

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Agcom smentisce, senz’appelli, Usigrai e sul caso delle tv locali in Toscana arriva la sentenza: “Il sostegno all’emittenza locale non è un attacco al servizio pubblico”. Parole e musica del commissario Antonello Giacomelli che reagisce alla nota del sindacato di viale Mazzini, estremamente critico sulla decisione della Regione al punto da mettere in dubbio persino il trasferimento di fondi dal canone Rai alle reti locali: “Mi auguro che la posizione espressa da Usigrai circa ipotesi di sostegno alla emittenza locale sia solo frutto di un fraintendimento”, ha spiegato Giacomelli. Che ha aggiunto: “Mi è ben chiara la funzione di servizio pubblico e mi è chiara la sua connotazione giuridica. Proprio per questo, intervenendo a titolo personale, ho sostenuto nel convegno promosso stamani da Corecom Toscana che il fondamento di ogni ipotesi di intervento pubblico a sostegno della emittenza privata locale, per affrontare efficacemente le criticità che il rapporto Irpet ha messo in luce, debba obbligatoriamente fondarsi su principi giuridici distinti e diversi dal servizio pubblico e non sovrapposti o contrastanti con la funzione che assicura. Sono infatti la tutela del pluralismo e il riconoscimento di una funzione di interesse generale a favore delle comunità locali i riferimenti in base ai quali sono stati costruiti i modelli attuali di sostegno”.

Ma non basta, perché il commissario Agcom smonta la posizione Usigrai: “Dalla riforma fatta dal governo Renzi i regolamenti prevedono criteri stringenti ed oggettivi in presenza dei quali lo Stato assicura il proprio intervento di sostegno. Se questo è stato, come tutti riconoscono, un intervento positivo, dopo dieci anni ed in presenza di un contesto di accresciute difficoltà e di significative modifiche di modalità, piattaforme e soggetti, non mi pare affatto strano ragionare su come assicurare un sostegno maggiore, soprattutto più strutturale, a tante imprese editoriali ed a tanti giornalisti che svolgono la loro attività professionale senza quei livelli contrattuali che, come Usigrai sa bene, sono assicurati ad una fascia molto ristretta di colleghi”. Per Giacomelli il fatto che il presidente della Toscana Eugenio Giani “si sia dichiarato disponibile ad un confronto su questi temi non può essere interpretato da nessuno come una minaccia al proprio status, al contrario mi pare una dimostrazione di attenzione e sensibilità che mi auguro trovi eco in altre figure istituzionali ed in ogni schieramento politico. Tutto questo avendo sempre ben presente, come immagino siano ben presenti ad Usigrai, la funzione ed il ruolo del servizio pubblico che nessuno vuole sminuire o smembrare”. Quindi la conclusione con un pizzico di polemica: “Credo insomma che Usigrai farebbe bene a cercare in ben altre cause quello che può incrinare la credibilità del servizio pubblico e metterne a rischio la sopravvivenza, certo non nel libero confronto su come assicurare il sostegno all’editoria locale”.

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