L’Autorità, stante la complessità di predisposizione della disciplina
da adottare, unitamente alla ristrettezza del termine di adozione del regolamento e alla
necessità di attivare una procedura di co-regolamentazione, ha costituito un tavolo tecnico
cui invitare tutti i soggetti interessati, al fine di elaborare proposte per individuare gli
accorgimenti tecnici idonei ad escludere che i minori vedano o ascoltino normalmente le
trasmissioni rese disponibili dai fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta che
possono nuocere gravemente al loro sviluppo fisico, mentale o morale, nel rispetto dei
criteri generali disposti dalla legge.
Tra gli accorgimenti tecnicamente realizzabili che formano oggetto della disciplina da adottare è
previsto, tra l’altro, l’uso di numeri di identificazione personale e sistemi di filtraggio o di
identificazione da regolamentare nel rispetto dei seguenti criteri generali:
a) il contenuto classificabile a visione non libera di cui all’articolo 34, comma 1 del
“Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici” è offerto con una funzione di controllo
parentale che inibisce l’accesso al contenuto stesso, salva la possibilità per l’utente di disattivare la
predetta funzione tramite la digitazione di uno specifico codice segreto che ne renda possibile la
visione;
b) il codice segreto dovrà essere comunicato con modalità riservate, corredato dalle
avvertenze in merito alla responsabilità nell’utilizzo e nella custodia del medesimo, al contraente
maggiorenne che stipula il contratto relativo alla fornitura del contenuto o del servizio.
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