L’Adiconsum, in una lettera al presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, sollecita un intervento dell’Autorità per rispondere ai numerosi reclami dei consumatori impossibilitati a vedere i canali televisivi della Rai e degli altri operatori nazionali. Il problema è esploso con il mancato rinnovo della partnership tra Rai e Sky.
“Numerosissime – si legge nella nota Adiconsum – erano, infatti, le famiglie che potevano seguire tutti i programmi Rai, anche quelli criptati, attraverso la piattaforma di Sky. Oggi queste famiglie che hanno pagato un canone alla Rai e un abbonamento a Sky si vedono costrette a spendere ulteriori 100 euro per un nuovo decoder che ancora non è in commercio”.
Ma a Calabrò Adiconsum pone un secondo problema: “Una delibera della stessa Autorità garantiva ai cittadini la visione con un solo decoder di tutti i canali in chiaro e criptati (216/00/Cons). Resta incomprensibile perché questa direttiva sia disattesa, o meglio, venga applicata solo per la piattaforma terrestre, ma non per quella satellitare. La direttiva sullo switch-off rende il problema ancora più grave, poiché l’alternativa di vedere le trasmissioni sul tradizionale analogico non sarà più possibile”.
Per Adiconsum “il consumatore deve continuare a poter vedere tutti i canali televisivi con il decoder già in possesso senza essere costretto a comprare nuovi decoder e ciò è possibile se l’Autorità attua la sua stessa delibera. Oscurare i programmi del servizio pubblico significa venir meno al vincolo del servizio universale”. Pertanto Adiconsum nella lettera inviata a Calabrò chiede “il ripristino della situazione antecedente al 31 luglio u.s., prima cioè dell’inizio delle trasmissioni della nuova piattaforma TivùSat e la convocazione del tavolo con le associazioni consumatori”.
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