“A Milano una sede del museo dell’editoria”

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“A Palazzo Sormani a Milano un museo dell’editoria”. Il futuro è dei libri. L’industria editoriale italiana sta bene, è in forma e può vantare una condizione migliore addirittura rispetto alla televisione. Lo ha detto Ricardo Franco Levi, presidente dell’associazione italiana degli Editori. Levi, intervenuto a Firenze per i festeggiamenti dei 180 anni della casa editrice Giunti, ha espresso il suo parere sul futuro sul mercato editoriale italiano. Che, già nei mesi scorsi, aveva fatto registrare numeri lusinghieri, trainato (soprattutto) dalle vendite dei fumetti.

Ricardo Franco Levi ha dichiarato. “Il libro è la prima industria culturale italiana, più della televisione; è vivo e ha futuro. Festeggiamo i 180 anni della Giunti: una perla del mondo del libro italiano. Guardiamo con fiducia al futuro sapendo che ci sono realtà come la casa editrice fiorentina”. Intanto il presidente Aie ha chiesto di prendere in considerazione l’idea di fare di Palazzo Sormani a Milano un grande hub dell’informazione e della cultura.

Intervistato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, Levi ha spiegato.  “La nostra ipotesi di Palazzo Sormani è legata alla grande opportunità della futura Biblioteca europea di informazione e cultura. I fondi ci sono, il progetto anche, quindi si farà”. Dunque ha proseguito. “Non c’è alcun dubbio che la storia dell’editoria italiana passi, senza bisogno di fare nomi di singoli editori, attraverso Venezia, Torino, Firenze, Bologna, Bari. Ovviamente Roma, ma anche Napoli, Palermo. In più c’è da aggiungere la ricca e continua fioritura di piccoli editori sparsi in tutto il Paese”.

Levi ha concluso motivando la sua proposta. “Un Museo dovrà tenere conto di tutto questo: ma è indubbio che il grande centro dell’editoria italiana sia stato e sia ancora Milano. Peraltro riconosciuta nel 2017 come Città Creativa Unesco per la letteratura. Il futuro traguardo della Biblioteca europea a Milano rafforza quella città come sede naturale di un futuro Museo del Libro e dell’editoria. Ovviamente con un indirizzo di narrazione e di ricostruzione di tutte le realtà nazionali”.

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