Il punto è riuscire a capire perché il gruppo delle telecomunicazioni voglia liberarsi della commessa. Secondo i lavoratori, “le motivazioni sono da ricondursi non alla mancanza di lavoro, ma alla selvaggia competizione del mercato che porta anche allo spostamento delle attività dall’Italia verso l’estero”. Nel documento in cui denunciano la loro preoccupazione, scrivono di “delocalizzazioni selvagge delle attività all’estero in nome solo del profitto”. Fastweb, dal canto suo, al momento non fornisce spiegazioni, né ai lavoratori né ai giornalisti che interpellano l’azienda a questo proposito. I sindacati, invece, sembrano ottimisti: “La trattativa va avanti, abbiamo raggiunto un discreto risultato: molti licenziamenti sono stati scongiurati” dice Riccardo Saccone, coordinatore nazionale delle telecomunicazioni per la Cgil. “Certo, il problema delle delocalizzazioni c’è ed è grande come una casa in Italia. Non ci sono prove che Fastweb non voglia muoversi in quella direzione, per fortuna ora le aziende sono almeno obbligate a darne notizia al ministero”.
Usigrai denuncia il “boicottaggio” dello sciopero e in una nota puntano il dito contro le…
Il giorno dei giorni è passato ma l’eco delle reazioni alla frattura in Rai sulla…
Senza giornali non c’è libertà e senza media locali non c’è racconto della realtà: il…
Amadeus ha scelto di lasciare la Rai accasandosi al canale 9 ma le polemiche su…
Sciopero a Il Tirreno, la Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Assostampa Toscana si schierano…
Con la delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 122/24/CONS sono state pubblicate le…