Stangata per la piattaforma Rousseau: il voto, secondo il Garante della Privacy, sarebbe ancora troppo vulnerabile nonostante le migliorie introdotte negli ultimi mesi e annunciate dall’associazione che fa capo a Davide Casaleggio.
L’autorità Garante, per le mancanze riscontrate a novembre scorso, ha comminato all’associazione Rousseau una multa salatissima da 50mila euro. Sono quattro le richieste del Garante Privacy e ingiungono di completanre l’adozione di misure di auditing informatico, provvedere ad assegnare credenziali di autenticazione a uso esclusivo di ciascun utente con privilegi amministrativi, rivisitare le iniziative di sicurezza adottate ed effettuare una valutazione d’impatto sulla protezione dei dari, riferendo sulle funzionalità di e-voting.
Ma dalle parti di Rousseau si agita lo spettro della strumentalizzazione politica. In un post apparso sul Blog delle Stelle, arriva un attacco tremendo, ad personam, al garante Antonello Soro, a cui vengono “rinfacciati” l’iscrizione al Pd, l’aver fatto politica “per tutta la vita”. “Può il garante della privacy essere un esponente politico di un partito? Noi riteniamo di no e non ci sentiamo tutelati in alcuna maniera. I dati degli iscritti al MoVimento 5 Stelle di cui il garante è entrato in possesso sono stati condivisi con terzi soggetti o fatti oggetto di accesso agli atti?”. E ancora: “L’Associazione Rousseau pagherà fino all’ultimo centesimo, nonostante sia stata multata per i problemi di una piattaforma che non è quella attualmente online e che non ha più alcun problema di riservatezza. Ma l’Autorità indipendente che si occupa della protezione dei dati personali non può più essere messa nelle mani di un uomo di partito”.
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