VIALE MAZZINI. PARTE IL VALZER DELLE POLTRONE

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Salvo sorprese dell’ultima ora domani pomeriggio Mauso Masi sarà indicato dal cda come il nuovo direttore generale della Rai. La sua nomina verrà ratificata il giorno dopo dagli azionisti. Per quanto riguarda invece i vicedirettori generali ci si penserà soltanto in seguito, probabilmente nella prossima settimana. Quanti saranno? A questa domanda, ancora oggi, non è stata data una risposta. La trattativa è tuttora in corso e non è escluso che sul caso possa già scoppiare la prima grana per la nuova Rai. La Lega vuole Antonio Marano. Il mondo cattolico chiede Lorenza Lei come vicario. Ma Gianfranco Comanducci sta facendo di tutto per agganciare il treno dei vicedirettori. L’ex capo del personale ha dalla sua proprio il fatto di aver subito una rimozione con il governo Prodi. Rivendica una promozione che sia anche un risarcimento dei danni subiti perché si voleva punire un berluscones. Alla fine furono lui e Clemente Mimun (allora direttore del Tg1) a fare maggiormente le spese del nuovo corso prodiano. Chi molto probabilmente non riuscirà a tenere la poltrona è Giancarlo Leone, uno dei manager più apprezzati all’interno del partito Rai, che però deve combattere col fatto di non far parte della corte del Cavaliere, seppure sia amico di vecchia data di Gianni Letta. Leone è sostenuto soprattutto dal mondo cattolico ma se le credenziali della Lei saranno rispettate per lui non sarà facile conquistare un posto al sole, visto che i cattolici hanno già calato il jolly per Lorenza.Ma una figura del calibro di Leone non può finire nell’anonimato. Per lui si pensa a un posto di presidente della Sipra, con Guido Paglia amministratore delegato. Qualcuno in verità aveva pensato anche a Rai Cinema, un incarico che Leone ha svolto in maniera impeccabile. Ma sulla questione incombe un altro caso di risarcimento per i danni subiti. Si tratta di Agostino Sacca. Non è escluso che Rai Cinema e Rai Fiction possano far parte di uno stesso colosso che si occupi della produzione, fusione fondamentale per l’ottimizzazione delle risorse. Se andrà così al vertice della piramide troveremo Saccà, riabilitato dai torti subiti nella questione delle intercettazioni. Dopo i vicedirettori (ma Masi li vuole veramente? C’è chi dice che ne farebbe volentieri a meno) tocca ai direttori di rete e testate. Nel centro-destra le più importanti sono RaiUno, RaiDue, Tgl, Tg2, Gr e Tgr. Il nodo ancora da sciogliere resta Mauro Mazza che non vuole più restare al Tg2. Fini lo vorrebbe al Tgl, ma c’è anche chi gli propone – come sulla schedina – la terza soluzione:RaiUno. Mazza continua a stare sulla graticola da mesi e gli si deve dare atto che sta incassando nel migliore dei modi ogni colpo basso. Non è escluso che alla fine finisca a RaiSport inglobandosi anche la responsabilità dei diritti, oggi scorporati dallo sport. De Luca in autunno dovrebbe andare in pensione e il prossimo anno è anche il 2010, quello dei mondiali di calcio. Quindi visibilità assicurata. Ovviamente tutti i candidati in quota An sperano che Mazza non riceva la direzione di RaiUno o del Tg1 per non perdere le chance. Con il fiato sospeso ci sono Paglia, Scipione Rossi, Corsini, D’Alessandro, Maffei e Magliaro. Per il Tg1 il favorito resta Belpietro che però costa tanto (alla Rai non potrà mai guadagnare un milione di euro). Ne Mazza, ne Orfeo, ne soprattutto Minzolini costerebbero così. Per il Tg2 se An perderà la poltrona ci sono pronti Orfeo come direttore e Paragone come vice. Al congresso del Pdl in molti hanno tentato di strappare una promessa al Cavaliere. Chi si è dato molto da fare è stato Francesco Giorgine, alle prese con il crollo del suo piccolo castello. Grazie a Riotta e al fratello, vice di Pionati, era riuscito a rietrare nella maggioranza, dopo che un’intervista gli creò numerosi problemi con l’allora direttore Mimun e con il Cavaliere. Ma Pionati non è entrato nel Pdl e ora Giorgine rischia di rimanere fuori dalla giostra. A meno che il fratello si stacchi da Pionati e agganci il Pdl. Ovviamente chi è fautore di questa mossa è proprio il Giorgine aspirante caporedattore del politico al Tg1. (Italia Oggi)

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