Verna: “Editori mascherano rapporti subordinati con precariato, ci vuole equo compenso”

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Il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti torna a lanciare moniti sulla situazione pesantissima che vive l’informazione in Italia. E lo fa sottolineando il precariato che ormai domina incontrastato e le ristrettezze in cui gli editori riducono i loro stessi collaboratori. Carlo Verna ha spiegato in una nota: “Dalla sconvolgente esperienza che stiamo facendo nel giornalismo, dove lo sfruttamento dei free lance ha raggiunto picchi inaccettabili per un paese con legislazione democratica, emerge con nettezza a 50 anni dalla legge 300 l’esigenza indifferibile di uno statuto dei lavoratori autonomi che in alcune professioni sono di gran lunga più deboli dei loro presunti clienti”.

Carlo Verna, durante l’ultima riunione della consiliatura, ha aggiunto: “In realtà imprenditori, nel nostro caso editori, che mascherano la subordinazione di fatto con incarichi continuativi e sottopagati, nonché caratterizzati in virtù della precarietà del rapporto da assoluta mancanza di libertà professionale che consenta di garantire autonomia e deontologia”.

Quindi Verna ha spiegato: “Non si tratta solo di una mera questione sindacale. Occorre uno scatto verso un percorso etico che investa le coscienze di tutti”. Infine l’appello in tal senso è stato rivolto al governo: “Basta ritardi sulla questione dell’equo compenso”.

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