VENDITA TIMEDIA, POSSIBILE UN ACCORDO TRA CAIRO E CLESSIDRA. SI ATTENDE IL CDA DI TELECOM ITALIA DEL 17 GENNAIO

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Solo il fondo Clessidra e la Cairo Communication vogliono Timedia. È possibile un’alleanza per concludere l’affare. Le loro offerte non hanno convinto i dirigenti di Telecom Italia. Franco Bernabé non vorrebbe svendere. Ma la situazione finanziaria di Timedia non è buona: 224 milioni di debiti; 54 milioni di perdite solo nel 2012; la capitalizzazione rimane a 220 milioni. Una svolta potrebbe avvenire il 17 gennaio.
Non è cambiato nulla. O quasi. Sono sempre il fondo Clessidra e la Cairo Communication (quest’ultima anche concessionaria della pubblicità di La7 ed Mtv, quindi già “interna” alla società) le due pretendenti per l’acquisto di Timedia, la controllata di Telecom Italia (la quale ne possiede il 77%) che possiede a sua volta La7, Mtv, le frequenze e i numeri (il 7 e l’8) che veicolano i due canali.
Tuttavia potrebbe esserci una variazione della modalità dell’eventuale acquisto. Ovvero il fondo Clessidra potrebbe “allearsi” con Urbano Cairo (presidente dell’omonima società). La ratio di tale scelta potrebbe sottendere diverse strategie.
Una possibilità potrebbe essere la divisione del pacchetto: a Clessidra le frequenze (in realtà quando si parla di frequenze si intende il diritto d’uso di esse); a Cairo le reti. In altre parole il fondo avrebbe in mano le infrastrutture, diventando operatore di rete. Si tratterebbe di un investimento prettamente industriale con dei profitti quasi sicuri. La concessionaria di La7 avrebbe le reti, diventando proprietario di La7 ed Mtv (per quest’ultima ci si riferisce alla quota che ha Timedia, ovvero il 51%). Quindi Cairo diventerebbe fornitore di contenuti. E di conseguenza dovrebbe allestire un palinsesto e “vedersela” con l’audience, perenne incognita della tv.
Altra ipotesi sarebbe un acquisto in società. E in sinergia dovrebbe poi continuare anche la gestione “ a due” della nuova Timedia. Con frequenze e canali comprese.
In casa Telecom Italia sperano ancora un (ormai improbabile) rilancio delle offerte. Franco Bernabé, il presidente della compagnia di bandiera delle tlc, non vorrebbe svendere Timedia. Clessidra ha offerto 300 milioni per l’intero pacchetto. Cairo si sarebbe limitato a 100 milioni per le sole reti. A Telecom non bastano.
Ma, come detto in precedenza, è difficile che si saranno offerte “pazze”. La situazione finanziaria della controllata Telecom non è delle più rosee. Timedia, infatti, ha un debito consolidato di 224 milioni. Il valore in Borsa è di 220 milioni. Inoltre nei primi 9 mesi del 2012 ha perso ben 53,8 milioni. Certo, gli ascolti di La7 vanno benino. Ma le risorse date dalla pubblicità (anche se gli spot stanno tenendo rispetto ai crolli avuti in Rai e Mediaset) non sono sufficienti per coprire i costi.
Non resta che attendere il 17 gennaio per il prossimo cda di Telecom. In quella data i padroni di Timedia potrebbero decidere, o forse rassegnarsi, a vedere accontentandosi delle offerte presenti.
Alberto De Bellis

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