Il Fondo sarà gestito, a titolo totalmente gratuito, da un apposito Comitato tecnico presieduto dal Presidente dell’Inpgi e composto da altri tre componenti, uno indicato dal medesimo Istituto di previdenza e gli altri due designati periodicamente dalla Fnsi. Il Comitato tecnico – che si riunirà entro i prossimi 90 giorni – tenuto conto dell’entità dei trattamenti pensionistici erogati e delle variazioni del costo della vita, avrà il compito di adottare i provvedimenti di adeguamento delle pensioni in essere individuando forme e misura degli interventi nonché i soggetti interessati e le eventuali priorità tra di loro.
“Dopo una prima e necessaria fase di accumulo – commenta il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese – i tempi sono maturi per mettere in campo questo importante strumento che va ad innestarsi nel perimetro del welfare degli ammortizzatori sociali di categoria che, in questo particolare momento di crisi, diventano sempre più strutturali per il panorama previdenziale. Contiamo, infatti, con questo Fondo di poter dare un significativo aiuto ai nostri pensionati. Ancora una volta – prosegue il Presidente Camporese – Inpgi e Federazione Nazionale della Stampa hanno dimostrato di saper dar vita a quella sinergia che sarà sempre garanzia di stabilità per tutto il sistema giornalistico italiano”.
“Questo Fondo di perequazione – ha sottolineato dal canto suo il Segretario generale della Fnsi Franco Siddi – è un ulteriore concreto frutto della politica sindacale portata avanti dalla Federazione nell’ottica della solidarietà di categoria e di sostegno alle fasce più deboli. In un momento di profonda crisi di tutto il settore dell’informazione l’obiettivo del Sindacato unitario non può e non deve essere che quello di difendere l’occupazione e di garantire, medianti adeguati ammortizzatori sociali, il sostegno al reddito di chi è colpito dalle crisi. Nella stessa linea, il Fondo di perequazione intende operare per il sostegno del reddito dei colleghi pensionati più deboli. Un altro importante tassello delle conquiste contrattuali arriva finalmente così alla sua fase operativa”.
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