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VA AVANTI, A OLTRANZA, LA TRATTATIVA FIEG-FNSI SUL RINNOVO DEL CONTRATTO DEI GIORNALISTI

Dopo quasi quattro anni sembrava finalmente essere stata raggiunta un soluzione sul contratto nazionale dei giornalisti. Si è, invece, riaperta una trattativa durissima tra la Fieg e la Fnsi.
Lo scoglio su cui, a quanto sembra, si è incagliata la trattativa riguarda i prepensionamenti. Lo Stato ha stanziato 20 milioni di euro per finanziarli a quotidiani e periodici e la bozza del contratto prevede la formazione di un Fondo integrativo per sostenere il loro costo. Il problema è che, secondo quanto starebbe trapelando dalle trattative, la Fieg avrebbe chiesto forme di automatismo sull’applicazione dei pensionamenti. I quali, insomma, scatterebbero per chi ha 58 anni e il minimo di anni di contributi richiesto, senza volontarietà.
Per il resto, se arriverà la firma finale, la bozza prevede un aumento di 260-265 euro spalmate nel biennio (più nel secondo che nel primo anno) per il redattore ordinario. È stata scartata l’ipotesi di un aumento uguale per tutti, quindi l’aumento lordo sarà riparametrato a seconda delle qualifiche. A questo proposito, il rinnovo ne prevede una nuova, quella del redattore esperto. L’obiettivo è di permettere una crescita professionale ai giornalisti che non lavorano al desk.

Una novità di rilievo riguarderà direttori, vicedirettori e condirettori: entreranno a far parte dell’area dei dirigenti editoriali, e, tra l’altro, saranno più facilmente licenziabili. I distacchi tra una redazione e l’altra di uno stesso gruppo editoriale sono previste dalla bozza di contratto: ci dovranno essere due mesi di preavviso e il distacco dovrà avere un limite temporale.
Oltre al Fondo di garanzia sui pre-pensionamenti, la bozza ne prevede un altro a favore dell’Inpgi sulla cassa integrazione.

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