Il congresso Usigrai conferma Daniele Macheda segretario generale. Insieme a lui, per il nuovo mandato, sono stati eletti undici componenti per l’esecutivo del sindacato dei giornalisti Rai. Si tratta di dieci esponenti di Usigrainsieme, la lista vicina proprio a Macheda, e di un membro per RaiServizioPubblico. Nello specifico si tratta di Daniele Macheda, Alberto Ambrogi, Antonio Coronato, Carmen Santoro, Maria Gabriella Capparelli, Vincenzo Frenda, Chiara Zammitti, Marco Malvestio, Pasquale Notargiacomo, Raffaele Cappuccio e di Roberta Cerqua per l’altra lista. L’esecutivo ha poi provveduto ad eleggere segretario, all’unanimità, lo stesso Macheda. Che ha commentato come il prossimo sarà “un mandato difficile per diverse cause, che rafforzano però la convinzione di rendere sempre più incisivo il ruolo della rappresentanza sindacale, in un momento in cui è forte il tentativo di frammentazione dei corpi intermedi”. Per il riconfermato segretario Usigrai: “Usciamo però da questo congresso più solidi di come ci siamo entrati con una maggioranza coesa e una minoranza che ha contribuito al dibattito in maniera costruttiva”. L’analisi dello scenario attuale: “Nell’anno appena trascorso sono stati celebrati i 70 anni di televisione e i 100 della Radio della Rai. In questi anni il ruolo del Sindacato è stato determinante nel raggiungere con caparbietà l’obiettivo della selezione pubblica per i giornalisti. Abbiamo anche fissato negli accordi del 2019 i criteri selettivi per dare un giusto contratto a chi da anni lavorava in una precarietà inaccettabile per chi fa informazione”. Quindi Macheda ha concluso: “Come ha detto don Luigi Ciotti: proteggere il lavoro dei giornalisti è proteggere la democrazia e questo Sindacato, lo ha fatto e lo farà con ciascuno di voi anche nel prossimo mandato. Abbiamo parlato in tanti del fastidio che la politica ha nei confronti delle domande. È in atto il tentativo di condizionare l`informazione ed è una cosa che dobbiamo denunciare, una cosa per la quale dobbiamo indignarci facendo sapere ai cittadini che chi ha ruoli pubblici non solo non risponde ai cittadini, ma allontana chi fa informazione dalla possibilità di raccontare quello che accade”.