Report ora fa arrabbiare WeBuild: “Rai diffonde fake news”

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Piovono diffide per Report, dopo la furiosa reazione di Marina Berlusconi alla puntata sul padre Silvio, per Sigfrido Ranucci c’è un’altra cattiva notizia: la società We Build ha diffidato la Rai smentendo “le notizie totalmente prive di fondamento” riferite ai servizi della trasmissione a proposito del Ponte sullo Stretto. L’azienda in una nota s’è detta sorpresa “per il comportamento della Rai laddove consenta la diffusione di notizie false che pregiudicano il lavoro delle aziende italiane, smentisce di nuovo le notizie circolate, totalmente prive di fondamento, che intendono diffondere fake news su opere strategiche per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, come Ponte sullo Stretto di Messina e Terzo Valico dei Giovi”. WeBuild pertanto ha inteso diffidare “Report a pubblicare quanto di seguito riportato riservandosi in caso contrario di adire le vie legali per tutelare la propria immagine e il valore dell’azienda per tutti i suoi stakeholder”. Ma perché una reazione così veemente? Le ragioni sono contenute all’interno dello stesso documento: “In particolare intende di nuovo precisare una volta per tutte che non è fondata in alcun modo la notizia secondo cui l’Ingv non sarebbe mai stato interpellato nelle attività di analisi del rischio sismico e di faglie attive nel progetto del Ponte sullo Stretto”. Al contrario, riferiscono dall’azienda, “l’Istituto è stato continuamente coinvolto e i suoi pareri sono stati utilizzati nell`ambito delle diverse analisi che sono state condotte per il progetto. Già nel 2011 il Consorzio Eurolink aveva sottoscritto con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Roma La Sapienza, di cui era membro proprio il professore Carlo Doglioni, una Convenzione per l`aggiornamento del quadro geo-sismotettonico nell`area dello Stretto di Messina”. Finita qui? Macché: “In relazione al Ponte di Braila sul Danubio in Romania, si ricorda che è operativo dal 2023 con un transito di 5.000 veicoli al giorno, e non ha mai registrato problemi strutturali”. E ancora: “Dalla sua apertura al traffico, il consorzio di costruzione guidato da Webuild ha lavorato insieme al cliente per monitorare e implementare ulteriori opere minori di collegamento con la rete autostradale e la tenuta del manto stradale, a fronte di un traffico risultato del tutto fuori norma rispetto a quanto inizialmente previsto dal progetto, anche per via del transito di mezzi militari pesanti dovuti alla vicina guerra in Ucraina. Questi passaggi fuori norma hanno suggerito la posa di un nuovo tipo di asfalto, sperimentato da Webuild e approvato dal cliente”. Non c’è due senza tre: “Per quanto riguarda infine il Terzo Valico dei Giovi, è totalmente priva di fondamento l’affermazione sulla decuplicazione dei costi che invece sono stati verificati rigorosamente ed incrementati in base alla normativa vigente. Come è noto il progetto, che comprende la galleria ferroviaria più lunga mai realizzata in Italia, ha raggiunto già l’avanzamento del 90%, procedendo oggi su otto fronti di scavo in contemporanea, per la realizzazione di un totale di circa 100 km di scavo in sotterraneo. Come avviene sempre per progetti di tale complessità, sono state previste procedure innovative per amianto e gas e per le altre condizioni geologiche e geomeccaniche non prevedibili”.

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