UNA VITTORIA DEGLI EDITORI: APPLE CEDE MONOPOLIO GIORNALI DIGITALI

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A sorpresa, il gruppo fondato da Steve Jobs ha ceduto alle pressioni degli editori di giornali e magazine su un aspetto cruciale della sua strategia commerciale. Dopo un lungo braccio di ferro, Apple ha rinunciato a costringere gli editori che vendono contenuti e abbonamenti sull’iPhone e sull’iPad a passare esclusivamente attraverso il negozio online iTunes App Store, dove l’azienda preleva su queste transazioni una quota del 30%.
Quella regola, che rischiava di portare Apple davanti all’Antitrust, era stata criticata duramente dagli editori. Alcuni gruppi che pubblicano quotidiani e magazine avevano minacciato di ritirare le loro applicazioni dagli iPhone e dagli iPad.
Tutto era cominciato a febbraio con l’introduzione di un nuovo sistema di abbonamento, con cui Apple imponeva ai produttori di contenuti editoriali (informazioni, commenti, foto, video) di passare dal proprio sistema di pagamenti. Le regole introdotte a febbraio proibivano agli editori di offrire l’abbonamento per altri canali, per esempio attraverso i propri siti Internet, ed escludevano la possibilità di praticare altrove tariffe più convenienti. Per chi non avesse rispettato il diktat, scattava l’esclusione da tutti i gadget del gruppo Apple. Ad accrescere la tensione, e la confusione, c’era il fatto che Apple però aveva negoziato “accordi separati” con alcuni gruppi tra cui il New York Times, Condé Nast, Hearst. Tra i “ribelli” che invece avevano imboccato strade diverse figurava il Financial Times: martedì scorso il quotidiano economico inglese ha lanciato una nuova applicazione online, che funziona in modo simile a quelle degli iPad e iPhone ma è accessibile tramite un qualsiasi navigatore Internet. L’obiettivo era ovviamente quello di aggirare il “casello” di Apple e il pedaggio che l’azienda aveva tentato di imporre.

Ora l’azienda di Cupertino fa marcia indietro su tutta la linea. Nelle nuove “istruzioni per l’uso” di iPhone e iPad c’è la libertà per gli editori di vendere abbonamenti sui loro siti, anche con l’opzione di accesso via iPhone e iPad. Inoltre Apple ha ceduto su un altro punto cruciale: darà ai gruppi editoriali accesso ai dati sui clienti che comprano gli abbonamenti attraverso iTunes. Tra i gruppi che hanno tuttora in corso negoziati con Apple c’è Time, il più grande editore di magazine in America. Time ha già raggiunto un accordo parziale con l’azienda di Steve Jobs, che prevede l’accesso gratuito per gli abbonati a Sports Illustrated, Time e Fortune, che possono leggere gratis le versioni digitali su iPad alla sola condizione di avere verificato la propria identità. La “resa” di Apple agli editori può essere stata condizionata dal timore di un intervento dell’antitrust, ma riporta anche una normalità nelle relazioni: all’origine Apple aveva corteggiato apertamente i giornali, e le prime pubblicità dell’iPad al suo esordio esaltavano proprio la possibilità di usarlo per leggere il New York Times. (Repubblica.it)

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