Con il decreto che verrà presentato domani dal Consiglio dei Ministri e che riduce da dal 18% al 12% il tetto sui limiti di affollamento pubblicitario per le tv a pagamento, il governo sta per accogliere, in parte, le richieste di Adiconsum. Lo scorso febbraio, infatti, Adiconsum ha consegnato al Presidente della Commissione Comunicazioni della Camera dei Deputati, On. Mario Valducci, le firme della petizione per chiedere di inserire nella legge di recepimento della nuova direttiva Ue ‘Tv senza Frontiere’, una differenziazione fra prodotto audiovisivo a pagamento e prodotto audiovisivo gratuito e di creare una regolamentazione, più restrittiva, per le interruzioni pubblicitarie per l’accesso ad audiovisivi a pagamento sia da trasmissione lineare (pay tv) che su richiesta (video on demand).
“Il decreto– si legge in una nota diffusa dall’Associazione – non prevede l’assenza di pubblicità per i prodotti multimediali che gli utenti già pagano precedentemente con abbonamenti o ricariche. Il tetto previsto è ancora troppo alto (lo stesso previsto per la RAI) che però si finanzia con una tassa che è molto più bassa dei canoni previsti dalle pay tv”.
C’è un filo rosso che attraversa le rimostranze sindacali delle giornaliste e dei giornalisti de…
Protestano le associazioni di radio, tv ed emittenza locale: la manovra, così com’è, rischia di…
Meloni contro l’opposizione sulla vicenda legata alla vendita del Gruppo Gedi, e quindi di Repubblica…
Negli ultimi mesi sono stati pubblicati i provvedimenti attuativi relativi al riconoscimento delle imprese culturali e…
“Le edicole sono un punto di vicinanza dell’informazione ai cittadini". A dirlo da Pisa il…
Lo shadowban non è un concetto astratto, né un termine astruso. Ma la prassi che…