Non può essere una casualità né tantomeno una “maledizione”, come pure in tanti liquidano quello che sta accadendo attorno al cast del film Gomorra. È arrivato, nei giorni scorsi, il decimo arresto. Si tratta di Marco Macor, accusato di aver preso parte ad alcune truffe ai danni degli anziani. Con il suo, gli arresti di chi ha preso parte al film tratto dal best seller di Roberto Saviano salgono a dieci. In doppia cifra. Un numero spropositato. E, ora, tira in ballo anche la Rai. Che, all’epoca dei fatti, cioè dei lavori sul set, sovvenzionò il film. Che, già da sé, non sembra aver avuto una genesi cristallina. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha riaperto il “caso Gomorra” e ha spiegato di ritenere “un fatto assolutamente inaccettabile e inquietante quello che continua a emergere intorno al film ’Gomorrà di Matteo Garrone”. Gasparri porta la contabilità dei fermi: “L’arresto di Marco Macor, attore che ha preso parte alla pellicola, porta a dieci il numero di protagonisti coinvolti in procedimenti giudiziari, un dato che non può passare inosservato”. Quindi la considerazione che tira in ballo direttamente i vertici di Viale Mazzini, almeno quelli dell’epoca: “Cosa ne pensa la Rai che ha permesso la trasmissione di un film del genere? Si afferma che, anni fa, durante la realizzazione di quel film sarebbe stata corrisposta una mazzetta di 20 mila euro. Troppi misteri si aggirano intorno a questo film, che pare promuovere negativi stili di vita. È arrivato il momento che venga fatta piena luce su tutto questo”. Maurizio Gasparri, che peraltro è membro della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, non ha intenzione di lasciar cadere nel vuoto le cose che stanno venendo alla luce: “Vogliamo chiarezza, trasparenza, e che ogni singolo dettaglio venga portato alla luce per comprendere fino in fondo cosa c’è dietro, in un contesto che continua a gettare ombre su uno dei film più emblematici della storia recente”.