Querele bavaglio e Media Freedom Act, ora la Fnsi scrive al ministro della Giustizia Carlo Nordio. La missiva del sindacato dei giornalisti italiani esprime il disappunto della categoria rispetto alle novità introdotte dal nuovo regolamento europeo, che limiterebbe la normativa e e indica tre obiettivi al titolare del dicastero.
Nello specifico, la Fnsi chiede a Nordio di adoperarsi affinché dal testo del Media Freedom Act venga eliminata la “definizione di “transfrontaliero” della Commissione europea esclude la maggior parte delle querele temerarie dall’ambito di applicazione della direttiva”. Cioè perché, spiegano dalla Fnsi: “La ricerca mostra che circa il 90% dei casi Slapp in Europa sono sollevati nella stessa giurisdizione in cui è domiciliato il querelato”.
Per i giornalisti italiani è necessario considerare che “la definizione molto restrittiva di “casi manifestamente infondati” indebolisce notevolmente il testo nel suo insieme, in particolare il meccanismo fondamentale di rimozione anticipata delle querele, e riduce la protezione a disposizione del querelato. Inoltre, la posizione del Consiglio non garantisce al querelato l’esperibilità di procedimenti di rimozione anticipata”. Ma non basta perché i giornalisti fanno notare che “la soppressione della previsione del risarcimento del danno subìto costituisce un ulteriore tentativo di indebolire la tutela a disposizione dei destinatari Slapp”.
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