TRIBUNALE DI MILANO: INPGI SCONFITTA SULLA LIBERTÀ DI CUMULO

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L’Inpgi nuovamente sconfitta sul fronte della libertà di cumulo davanti il Tribunale di Milano. Pubblichiamo la motivazione della sentenza che afferma l’illegittimità del Regolamento dell’Inpgi quando nega ai giornalisti in maniera irragionevole un diritto riconosciuto ai cittadini iscritti all’Inps. La disparità di trattamento viola l’art. 3 della Costituzione.
Il consolidarsi dell’orientamento rende sempre più pretestuosa anche agli occhi del Giudice l’atteggiamento dell’Inpgi: tanto che per la prima volta l’ente è stato condannato a rifondere le spese di giudizio.
Adesso il nuovo CdA dell’Inpgi dovrebbe, anche in fretta, modificare l’articolo 15 del Regolamento della Fondazione che è in contrasto con il dl 112/2008 e con due sentenze della Corte costituzionale sul punto. Senza contare il contrasto con l’articolo 3 della Costituzione circostanza rilevantissima sottolineata nella sentenza del dott. Mariani. Soprattutto ora che l’Inpgi è una pubblica amministrazione della Repubblica, il CdA non dovrebbe ostinarsi in una “resistenza” che sfiora la lite temeraria qualora dovesse costringere altri giornalisti ad imboccare la via giudiziaria per difendere i propri diritti e i propri interessi. Le conseguenze, però, potrebbero rivelarsi devastanti sul piano personale per amministratori e sindaci.
In un comunicato dell’8 novembre 2011 il CdA ha pubblicizzato gli studi attuariali secondo i quali l’Istituto è in grado di pagare le pensioni per i prossimi 50 anni. Ed allora il problema dov’è? Risponda la Fnsi che sta giocando in questa partita un ruolo perverso di opposizione ideologica rispetto alla volontà del Parlamento e della Corte costituzionale.

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