Le frequenze digitali nel Lazio potrebbero non essere sufficienti. Questo perché nell’etere romano vi sono due specificità: la presenza di 26 emittenti locali (per le quali le Associazioni delle tv locali, dalla FRT ad Aeranti-Corallo, chiederanno che siano garantite le frequenze in essere come è stato fatto nelle altre regioni) e i rapporti con la Francia. La regione, infatti, è una zona di possibile interferenza con le frequenze utilizzate in Corsica. In sostanza, delle 55 frequenze teoriche, secondo i calcoli che sono stati fatti, ne sarebbero disponibili 47 (8 potrebbero essere utilizzate dalla Francia), da cui andrebbero sottratte 5 frequenze da mettere a gara, 10 per Rai e Mediaset, 3 per Telecom Italia Media, 2 per Rete A, 1 a testa per Rete Capri, Dfree, Europa 7 e H3G. Rimarrebbero 23 frequenze per 26 tv locali, senza considerare il Vaticano a cui andrebbero 3 frequenze. Di queste problematiche si dovrà occupare il prossimo Tavolo Tecnico per lo switch off nel Lazio.
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