Telecom e Wind non possono essere considerate “operatori pubblicitari” corresponsabili di eventuali messaggi pubblicitari ingannevoli da esse veicolati ma realizzati da societa’ terze. E’ quanto emerge dalle decisioni della I sezione del Tar del Lazio, che, secondo quanto appreso da Radiocor, ha annullato le multe inflitte alle societa’ di telecomunicazioni dall’Autorita’ garante per la concorrenza e il mercato, per aver veicolato “pubblicita’ ingannevoli” relative a servizi (in particolare suonerie per cellulari) offerte da diverse aziende, fra cui Dada, Zero9 e Telnet. I legali di Telecom e Wind, Antonello Lirosi e Piero Fattori, avevano sostenuto l’illegittimita’ dell’estensione del concetto di “operatore pubblicitario” alle societa’ telefoniche.
Secondo quanto si apprende i provvedimenti del Tar del Lazio annullano le multe inflitte tra il 3 agosto 2007 e il 10 gennaio 2008, a Telecom e Wind, lasciando inalterate le sanzioni applicate alle societa’ autitrici dei messaggi pubblicitari.
Confermato anche il giudizio di “ingannevolezza” dei messaggi pubblicatari in questione. Secondo uno dei difensori di Telecom e Wind, Antonio Lirosi, si tratta di “un successo clamoroso”, perche’ al di la’ dell’entita’ delle multe rappresenterebbe un precedente applicabile “a decine di provvedimenti dell’Autorita’ garante delle telecomunicazioni, gia’ adottati o in itinere”. Per avere maggiori dettagli sulle decisioni della I sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, si attendono ora le motivazioni dei dispositivi. Proprio in materia di “pratiche commerciali scorrette”, l’Antitrust ieri ha inflitto a Tim, Wind, Vodafone, H3G e a Neomobile multe per complessivi 1,16 milioni di euro per offerte commerciali relative a suonerie per cellulari e altri materiali da scaricare da Internet, nelle quali non erano espressi in maniera sufficientemente chiara “costi e modalita’ del servizio”.
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