“Stipendi non mance”, nuovo sciopero alla Gazzetta del Mezzogiorno

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Nuovo sciopero per i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno. Il giornale non sarà in edicola da oggi e fino a venerdì. L’annuncio arriva da una nota pubblicata sul sito della testata che si ritrova a fare i conti con la gestione del tribunale di Catania dopo il sequestro delle quote all’imprenditore Sanfilippo.

I giornalisti lamentano tre mesi di stipendio arretrato e ritengono inaccettabile che la gestione abbia proceduto a pagare i fornitori e non a regolare le pendenze con i dipendenti.

“La decisione della rappresentanza dei giornalisti ancora una volta per protestare contro la scelta degli amministratori giudiziari e della direzione aziendale di continuare a privilegiare i fornitori anziché corrispondere ai giornalisti gli stipendi arretrati che ad oggi ammontano a tre mensilità”.

E ancora: “In questi giorni la Gazzetta del Mezzogiorno aveva pubblicato un riquadro in prima pagina che ricordava ai Lettori come il quotidiano continuasse ad andare in edicola grazie al lavoro non retribuito di tutti i dipendenti: una scelta dettata esclusivamente dal loro senso di responsabilità. Tuttavia, nella giornata di martedì, gli amministratori giudiziari hanno informato verbalmente il Comitato di redazione che entro la metà di febbraio sarebbe stato corrisposto soltanto un acconto sullo stipendio di dicembre, poiché si rendeva necessario far fronte all’ennesimo pagamento di un fornitore”.

Una situazione che ha fatto da detonatore alla protesta: “I giornalisti della Gazzetta ritengono inaccettabile questa politica degli amministratori messa già in pratica in occasione del “Gazzetta Day”, quando il grande sostegno dei Lettori, concretizzatosi in un notevole acquisto di copie, a fronte di un successo dell’iniziativa, non ha avuto alcuna ricaduta positiva a favore dei lavoratori. E’ paradossale che in questi giorni il quotidiano pubblichi una intera pagina di autopromozione per vantare le proprie performance pubblicitarie ma poi continui a sfruttare il lavoro non retribuito dei suoi dipendenti”.

E quindi la chiusura polemica: “I giornalisti, pur nella consapevolezza del ruolo nevralgico svolto dall’Informazione in Puglia e Basilicata, chiedono di essere retribuiti con stipendi e non con saltuarie mance”.

 

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