Entrato in vigore il 2 Marzo, il contestato provvedimento pro-copyright potrebbe già sancire la chiusura di 80 siti web denunciati dai detentori dei diritti all’apposita Comisión de Propiedad Intelectual.
Numeri allarmanti quelli divulgati dal quotidiano El Mundo, specie se si considera che allo stato attuale l’impianto della legge voluta dal Ministro della Cultura spagnolo uscente, Ángeles González-Sinde, garantirebbe alle autorità una piena autonomia di giudizio nel decidere dell’oscuramento non solo di portali online sospettati di violare il diritto d’autore, ma anche dell’inibizione dell’accesso tramite Isp alle piattaforme di condivisione di file.
Finora 300 sono le segnalazioni avanzate, al vaglio della Commissione, e volte ad ottenere la rimozione di contenuti protetti. Di queste, circa 79 sono state accompagnate anche da una richiesta di chiusura immediata per i siti Web ritenuti colpevoli di aver infranto la proprietà intellettuale delle major dell’intrattenimento. Ma a destare preoccupazione, tanto da richiedere l’intervento della Corte Suprema Spagnola adita dall’Associazione di tutela dei diritti fondamentali Internautas.org, è la tempistica riservata alle procedure d’inchiesta che consentiranno ai vertici della Commissione di prendere una decisione in un range variabile tra i 10 giorni fino ad un massimo di tre mesi, contro le 48ore concesse ai presunti trasgressori per rispondere delle violazioni contestate, e con il rischio di vedere il proprio dominio web sequestrato per un anno.
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