Siglato l’accordo: c’è un nuovo contratto per informazione online e informazione cattolica con la Fnsi. L’intesa è stata firmata nella giornata di ieri tra i vertici dell’associazione nazionale delle testate online dell’Anso, la Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) e il sindacato unitario dei giornalisti della Federazione nazionale della stampa italiana. L’accordo Fnsi, Anso e Fisc sarà valido per i prossimi tre anni.
La nuova intesa si è resa necessaria, secondo quanto hanno riferito le parti coinvolte, per la cessazione del contratto collettivo Uspi-Fnsi, in vigore fino alla fine dello scorso mese di maggio. La firma dell’intesa fa seguito all’accordo sottoscritto tra le sigle nello scorso mese di novembre. Secondo quanto ha riferito in una nota che, tra gli altri, Fisc ha pubblicato sui suoi siti. “Numerosi gli elementi di innovazione. A cominciare dalla flessibilità delle mansioni, che va nella direzione di allargare l’attività giornalistica a nuove professionalità necessarie per lo sviluppo digitale”. E dunque. “Rafforzati diritti e tutele sindacali e definito il protocollo per regolare lo smart working. Anche nella parte che riguarda il lavoro autonomo, sono state fissate regole per definire, anche sotto il profilo quantitativo, l’ambito entro il quale devono essere contenute le attività di collaborazione e di lavoro autonomo, con la previsione di procedure per impedire che il ricorso a queste forme di inquadramento serva a mascherare il lavoro subordinato”. Nella parte economica, si legge ancora nella nota, sono previsti aumenti in busta paga rispetto ai minimi dell’accordo temporaneo sottoscritto a ottobre 2020, che a regime saranno compresi fra 80 e 120 euro.
Il segretario Fnsi Lorusso ha dichiarato: “Il contratto accoglie le esigenze di innovazione e flessibilità, essenziali per stare al passo con i cambiamenti che il settore dell’informazione sta già affrontando e dovrà affrontare nei prossimi mesi”. E dunque. “La transizione al digitale è un passaggio ineludibile. Ma non può diventare l’occasione per precarizzare e indebolire ulteriormente il lavoro. Per queste ragioni vengono rafforzati i diritti e le tutele per i giornalisti. Anche sul fronte del lavoro non dipendente abbiamo introdotto elementi innovativi volti a evitare che i contratti di collaborazione vengano utilizzati per mascherare il lavoro subordinato e sfruttare i colleghi”. Quindi ha concluso. “Sancito un principio di civiltà e di equità sociale. Ci auguriamo possa essere mutuato al tavolo governativo per la definizione dell’equo compenso, per il quale fino ad oggi alle parole non sono seguiti i fatti”.
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