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SETTIMANA DECISIVA PER CDA. RIUNIONI PD E PDL PER ULTIMI NODI

Prende il via oggi una settimana decisiva per rinnovare il Consiglio di amministrazione della Rai scaduto da quasi nove mesi. Appuntamento cruciale: mercoledì 18 alle 20 con la riunione della commissione di Vigilanza Rai. All’ordine del giorno, la nomina di sette dei nove componenti, indicati dai partiti dopo una serie di riunioni che si terranno tra domani e dopodomani.

In particolare, il Partito democratico si vedrà domani, dopo la riunione del coordinamento prevista in mattinata dove già si parlerà di Rai, per una riunione di gruppo presieduta da Fabrizio Morri, da cui dovrebbe uscire la griglia dei candidati. Decisione che però potrebbe slittare a mercoledì mattina vista la difficoltà a mettere insieme tutte le tessere di un mosaico, complicato anche dai malumori di chi vorrebbe una modifica sprint della legge Gasparri, che regola la formazione del Cda, sganciando almeno parzialmente la Rai dai partiti.

Acque meno agitate nel Pdl, che pur dicendosi pronto fin dall’elezione di Sergio Zavoli a presidente della Vigilanza, il 4 febbraio scorso, prevede di incontrarsi domani per una riunione conclusiva. Da assegnare in questo caso tre posti, di cui uno dovrebbe andare a un candidato Pdl e due a rappresentanti di Forza Italia e An. Nessun incontro è previsto invece per l’Udc che avrà un posto in Cda e per la Lega Nord, che conferma Giovanna Bianchi Clerici. La Vigilanza eleggerà, con voto segreto e uninominale, i primi sette nomi più votati. Toccherà poi al governo, tramite il ministero dell’Economia, designare il proprio rappresentante in Cda (riconferma quasi scontata per Angelo Maria Petroni) e il presidente, la cui nomina dovrà essere approvata dalla Vigilanza con la maggioranza dei due terzi dei componenti, entro dieci giorni. A correre dovrebbero essere Pietro Calabrese o Pierluigi Celli, con una speranza anche per l’attuale presidente, Claudio Petruccioli. Infine, ed è sempre il Tesoro a decidere, il nome del direttore generale. Qui la partita è tra il segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro Masi e un manager esterno gradito al premier, Silvio Berlusconi.
Chiunque la spunterà dovrà comunque essere formalmente nominato dal Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini e poi ratificato, con tutto il Cda, dall’assemblea dei soci prevista per il 23 e 24 febbraio.

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