L’Unione nazionale giornalisti pensionati organizza, assieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana e all’Eaci (European association on consumer information), un corso di aggiornamento professionale sul tema: ‘Sempre connessi, gli effetti sulla salute e sul rendimento del giornalista e la necessità del digital detox’ . Il corso si svolgerà nella sede della Fnsi, in corso Vittorio Emanuele II, 349, a Roma, il 19 novembre 2019, dalle 9.30 alle 14.30. La frequenza darà diritto a 4 crediti formativi. Le iscrizioni sono già aperte sulla piattaforma Sigef.
«L’attività professionale giornalistica, per le sue peculiarità, espone particolarmente a rischi i colleghi che si sentono quasi costretti ad essere raggiungibili in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora e che, tra l’altro, si sforzano di essere multitasking, operativi a vasto raggio. Il prezzo da pagare è alto in termini di ansia, stress lavorativo ma anche rischio di errori e peggioramento della qualità di vita, fino alla riduzione della libertà personale», spiegano i promotori.
«La rivendicazione della disconnessione – aggiungono – comincia ad essere richiesta, e talora imposta, ma in un mercato del lavoro ancora pesantemente colpito dalla crisi la concorrenzialità spinge a non staccare mai, mettendo a disposizione, a titolo gratuito, il proprio tempo. I giovani appaiono più vulnerabili e ricattabili, ma il problema, inedito almeno nelle connotazioni attuali, riguarda tutti i professionisti dell’informazione».
Al corso interverranno, in qualità di relatori: Patrizia Disnan, del Comitato esecutivo Ungp; i professori Leonardo Chelazzi dell’Università di Verona e Marco Fasoli dell’Università Muilano-Bicocca, Alessandro Conte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Mattia Motta della segreteria Fnsi, l’Ordine dei giornalisti del Lazio.
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