Categories: Editoria

“Rinnovare il contratto dei giornalisti, gli editori non scappino”

Bisogna rinnovare il contratto nazionale dei giornalisti: lo ha detto la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante che ha fatto appello agli editori a “non scappare” e a sedersi, finalmente, a un tavolo comune.

Da Bari, dove Costante aveva presenziato all’assemblea dell’Assostampa pugliese tenutasi venerdì scorso, Costante ha spiegato: “Il nostro contratto ha bisogno di essere rinnovato. Sia perché dobbiamo recuperare l’inflazione, sia perché i giornalisti hanno diritto a recuperare tempi di vita, ma anche perché nel nostro contratto non c’è il futuro: mancano temi come, ad esempio, l’intelligenza artificiale”. Costante ha poi detto: “Abbiamo chiesto agli editori di sedersi al tavolo più e più volte, e più e più volte sono scappati. Dobbiamo chiedere un tavolo per dare delle regole all’intelligenza artificiale che potrebbe in futuro farci perdere molti posti di lavoro. Gli editori continuano a scappare dal tavolo confrattuale, la loro intenzione è far uscire attraverso i prepensionamenti i colleghi che guadagnano bene e hanno più garanzie e sostituirli con i rider dell’informazione”.

Costante ha poi aggiunto: “I prepensionamenti sono stati finanziati con 20 milioni. Appena è stato approvato il finanziamento, nell’assestamento di bilancio le aziende hanno iniziato a presentare piani di crisi. La crisi è vera: dal 2011 al 2016 le aziende hanno perso il 20 per cento di ricavi sull’editoria e adesso siamo al 60 per cento. Passiamo da 4 milioni di copie vendute nel 2013 a meno di un milione di oggi. Non è una finta crisi. Dopo 15 anni di web, però, leggere piani di crisi con su scritto ‘dobbiamo fare un piano di crisi e prepensionamenti per completare la transizione digitale del giornale’ fa sorridere”.
I giornalisti non saranno della partita alla manifestazione Cgil sul salario minimo: “Pur condividendo tutti i punti della piattaforma abbiamo il problema della legge sul salario minimo che esclude a priori i giornalisti, i collaboratori, esclude che il salario minimo possa essere applicato alle professioni intellettuali con albo ordinistico, quindi siamo solo noi. Una legge scritta male e ancora una volta le forze politiche, tutte, in questo caso quelle del centrosinistra, hanno scelto di ignorare i giornalisti, anzi hanno scelto di cancellarli dalla legge. Non vorrei – ha concluso – che dietro questa cosa ci fosse il pressing degli editori: una specie di patto sulla pelle dei giornalisti per avere visibilità”.

Luca Esposito

Recent Posts

Dall’Agcom solidarietà a La Stampa nel nome del pluralismo

L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…

5 minuti ago

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…

12 minuti ago

Per gli editori il paese di acquisto dei prodotti editoriali non è neutro ai fini Iva

Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…

13 ore ago

Nomine nel gruppo Cairo: Alberto Braggio nuovo ad di La7

Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…

1 giorno ago

Quando il pm non può frugare nel pc del cronista: la Cassazione difende le fonti dei giornalisti

In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…

2 giorni ago