Riforma dell’editoria: il Governo accelera, ma serve chiarezza

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Il Governo annuncia la presentazione di una Legge Delega sulla Riforma dell’editoria entro la sosta estiva. Positivo l’esito dell’incontro di venerdì scorso a Roma che ha avuto protagonisti Alleanza delle Cooperative Comunicazione, File, Fisc, Anso, Uspi e Anes. Prime conferme sulle risorse 2014 del contributo diretto all’Editoria per importi almeno pari a quelli 2013

Un confronto positivo, anche se non privo di elementi da chiarire, quello avvenuto Venerdì 17 luglio, in via della Mercede, tra le associazioni dell’Editoria rappresentative dei giornali, quotidiani e periodici, a stampa e on line, il Consigliere Roberto Marino, Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il dott. Antonio Funiciello, in rappresentanza del sottosegretario con Delega all’Informazione e l’Editoria, Luca Lotti. Lo scrivono in un comunicato stampa le stesse federazioni ed associazioni di categoria che hanno preso parte all’incontro: Alleanza delle Cooperative Comunicazione, File, Fisc, Anso, Uspi e Anes.

Le associazioni cooperative e non profit, Anso, Uspi ritengono di grande importanza la volontà espressa, nell’incontro, da parte del Governo di procedere con tempi certi nell’iter di un disegno di Legge delega, che dovrebbe essere messo a punto e deliberato dal Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, che indichi le coordinate principali e gli elementi di riferimento della Riforma. Sulla base di questi elementi si potrà poi approfondire i contenuti specifici e gli aspetti tecnici conseguenti per pervenire all’approvazione di questa parte della Riforma, relativa ai giornali su carta e online entro la fine del 2015. Il tutto solo dopo l’iter di discussione parlamentare ed il  confronto con le realtà datoriali e sociali.

Le associazioni ritengono poi importante sottolineare la scelta del Governo di inserire nella proposta del Disegno di legge delega la nascita immediata del Fondo per il pluralismo e la libertà dell’informazione.
La costituzione del Fondo rappresenterebbe, infatti, per le associazioni cooperative e non profit, per Anso, Uspi una scelta di straordinaria importanza nell’affermazione della volontà del Governo e del Parlamento di promuovere e tutelare, a fronte di regole certe, selettive e trasparenti, il pluralismo dell’informazione: una conferma della scelta di non considerare, quindi, il mercato come l’unico regolatore di questo fondamentale principio Costituzionale.

Secondo le associazioni cooperative e le altre realtà non profit è tuttavia necessario sottolineare su questo punto anche la convinzione che il Fondo potrà svolgere pienamente le funzioni di salvaguardia e promozione del pluralismo e di accompagnamento dei processi di innovazione delle imprese editoriali e di sostegno a nuove start up nel settore solo in quanto sarà dotato, già dalla legge di stabilità 2016, della dotazione di risorse adeguate, certamente superiori alle disponibilità attuali.

Accolta con favore la scelta del Governo di prevedere una durata di cinque anni al Fondo, per consentire un periodo sufficientemente ampio di programmazione e verifica.
Le associazioni ritengono meritevole di particolare attenzione, invece, la proposta anticipata dai rappresentanti del Governo nell’incontro, di prevedere una gestione diretta da parte del Dipartimento alla Presidenza del Consiglio della destinazione delle risorse da verificare annualmente tra le varie voci che andrebbero a confluire nel Fondo stesso.
Una delega forte all’Esecutivo che dovrà necessariamente, ribadiscono i rappresentanti delle associazioni, essere accompagnata da elementi formali e sostanziali di monitoraggio, consultazione e verifica di coerenza con quanto la Riforma prevederà nel dettaglio e che si auspica vorrà assumere come regola il più ampio confronto anche con le realtà datoriali e sindacali del settore.

Le associazioni cooperative e non profit, Anso e Uspi guardano con favore il fatto che il Governo intenda inserire all’interno del disegno di legge delega una serie di temi che riprendono proposte da esse indicate nel corso del confronto delle scorse settimane. A partire dalla necessità condivisa di considerare un intervento della Riforma che tenda a sostenere complessivamente sia i giornali cartacei, favorendo i processi di innovazione e di valorizzazione delle versioni digitali dei giornali a stampa, sia di quelli online per i quali dovranno essere definite specifiche regole che ne sostengano la dimensione professionale e qualitativa nella produzione di informazioni al servizio del pluralismo territoriale.

Nel comunicato si sottolinea, invece, la necessità che altri temi, come quelli connessi al sostegno all’informazione ed ai processi di innovazione e di aggregazione riferiti alle emittenti locali radio e televisive e alle agenzie di stampa, o quelli connessi alla componente distributiva dei giornali (distribuzione, edicole), ma anche lo stesso processo di ridefinizione del Canone e del contratto di servizio pubblico con la Rai o la definizione di nuove relazioni fiscali con gli over the top trovino adeguati momenti parlamentari e più ampie occasioni di confronto per garantirne le indispensabili coerenze con la necessità di una Riforma che riguardi l’intera filiera editoriale.

Alleanza delle Cooperative Comunicazione, Anso, File, Fisc e Uspi giudicano positivamente il fatto che altri interventi annunciati dal Governo su differenti capitoli di spesa si muovono in un’ottica coerente con il sostegno al provvedimento di Riforma. Quattro in particolare, meritano una sottolineatura: il superamento della discriminazione tariffaria postale per le associazioni senza fine di lucro non onlus (categoriali, culturali, sociali, territoriali…) e la soluzione per i rimborsi richiesti da Poste Italiane a tali editori; la decisione di trovare un accordo con Poste per scongiurare il pericolo della consegna postale a giorni alterni in molti comuni italiani affinché il servizio universale sia garantito; la ricerca di nuove forme di defiscalizzazione per la pubblicità locale; l’ipotesi di portare l’iva al 4% anche per i giornali online.

Le associazioni cooperative e non profit, Anso e Uspi ritengono indispensabile la formalizzazione con la massima urgenza degli impegni, per altro ribaditi anche in questa occasione dal Governo, per finanziare con risorse adeguate il 2014 per quanto concerne il contributo diretto all’Editoria.
Senza un intervento immediato, molte realtà non arriveranno al traguardo di una Riforma importante ed attesa del comparto editoriale perché costrette a chiudere proprio per i tagli ex post dei contributi 2013 e per i colpevoli ritardi nella formale approvazione di quelli 2014. Situazione non compatibile con le finalità della Riforma di garantire e rafforzare il pluralismo dell’informazione nel Paese.

Rispetto a questa situazione le associazioni prendono atto positivamente ed evidenziano il fatto che i rappresentanti del Governo abbiano ribadito con forza, durante l’incontro, l’impegno preso che prevede risorse certamente almeno non inferiori allo stanziamento 2013 e, inoltre, l’annuncio che, anche per il 2015, i criteri e le modalità previste saranno, in attesa dell’entrata in vigore degli effetti della riforma, gli stessi attualmente in vigore per il contributo diretto.

Le associazioni cooperative e non profit, Anso e Uspi annunciano, in conclusione del comunicato, che rispetto ad una situazione grave per alcune importanti testate cooperative e non profit determinata dalla mancata indicazione finale dei contributi 2014 continueranno un’azione di mobilitazione vigile nei confronti del Governo e nel rapporto con il Parlamento ed un più ampio lavoro di informazione e sensibilizzazione dei cittadini tramite la campagna “menogiornalimenoliberi”.

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