RELAZIONE ANNUALE AGCOM 2011: TUTTE LE DICHIARAZIONI

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Riportiamo alcune delle dichiarazioni che hanno accompagnato la presentazione alla Camera dei Deputati, della Relazione annuale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

EDITORIA: CALABRÒ, VALORIZZARE CONTENUTI ON LINE
La valorizzazione dei contenuti on line come antidoto alla crisi del settore editoriale: è la strada tracciata dal presidente dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, nella Relazione annuale al Parlamento. Nell’editoria, sottolinea Calabrò, “prosegue la riduzione delle copie vendute; le risorse attivate complessivamente diminuiscono (-4,5%), anche se nell’ultimo anno la raccolta pubblicitaria sulla carta stampata è rimasta pressoché costante”. Per Calabrò, “la valorizzazione dei contenuti editoriali on line è il giusto percorso. Sta di fatto – sottolinea – che la raccolta pubblicitaria on line complessiva, sganciata dal concetto sempre meno definito di editoria (includendo cioé tutti i siti web e i motori di ricerca), cresce significativamente sino a sfiorare il miliardo di euro”. A fare la parte del leone è Google, “il giocatore più importante, pur in presenza di concorrenti qualificati provenienti sia dai media classici, sia dal mondo delle telecomunicazioni”. (ANSA)

GARA FREQUENZE MOBILI NON RINVIABILE O RETE SALTA. AUMENTARE GLI INCENTIVI ALLE TV LOCALI
La situazione della rete di telecomunicazioni mobili “è preoccupante”. La telefonia mobile registra un`espansione enorme: proiezioni per i prossimi cinque anni a livello mondiale indicano un tasso di crescita annuo medio del 35% per la rete fissa e del 107% per la mobile. Negli ultimi quattro anni il traffico sulla rete mobile è aumentato di 16 volte. Ma senza maggiore disponibilità di frequenze “l`intasamento del traffico sarà inevitabile”. Per questo è “più che mai necessaria, più che mai indifferibile la gara per l`assegnazione di ulteriori frequenze alle telecomunicazioni mobili prevista dalla legge di stabilità 2011″. Questo il monito espresso dal Presidente dell`Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò nella sua relazione annuale al Parlamento.Secondo Calabrò “il sistema delle comunicazioni elettroniche deve poter reggere l`impatto affinché i benefici della svolta digitale non siano soffocati nella culla”. Condizione indispensabile per il successo della gara è però la “disponibilità in tempi ravvicinati delle frequenze da assegnare”. Il presidente ha per questo aupicato “un aumento delle risorse previste (240 mln, ndr) a favore delle emittenti locali che è possibile grazie alle regole di gara approvate”. Le frequenze – ha concluso il presidente – “sono un bene scarso, prezioso. Non si può consentire la manomorta delle frequenze”. (TMNews)

CALABRÒ, GOVERNANCE DUALE NELLA RAI, RIFORMA SCOMODA PER PARTITI
L’Autorita’ per le tlc torna a chiedere a gran voce un intervento di riforma sulla Rai. Nella sua relazione annuale, il presidente Corrado Calabro’ fa notare di aver gia’ proposto il passaggio “ad un sistema di governance duale, separando la funzione di servizio pubblico della Rai da quella piu’ a vocazione commerciale”. Calabro’ mette altresi’ in rilevo che questa “e’ una riforma scomoda, che non piace ai partiti che albergano nell’azienda e che non piace ai concorrenti che mal vedono una Rai piu’ competitiva”. Il garante delle tlc aggiunge che, se da un lato l’Autorita’ si appresta a ridefinire principi e modalita’ degli obblighi di contabilita’ separata, dall’altro “la Rai dovrebbe avere una maggiore considerazione per la qualita’ del suo servizio pubblico. Purtroppo -conclude Calabro’- arrestare il declino della tv pubblica e’ una priorita’ non percepita come tale”. (MF-DJ)

CALABRÒ; OK TAVOLO ROMANI SU NGN, NO LIMITI RUOLO STATO
L’Agcom invita gli operatori ad accelerare sul fronte delle reti di nuova generazione, perche’ “non alzando lo sguardo dai propri piedi si evita forse di mettere il piede in fallo, ma si rischia di accorgersi troppo tardi di essere finiti in un vicolo cieco”. Nella sua relazione annuale, il presidente Corrado Calabro’ sottolinea che “il Governo, al tavolo Romani, sta cercando con tenace impegno di convincere i maggiori operatori di tlc a investire insieme”. Ritiene che sia “ormai tempo che vengano assunti precisi impegni contrattuali che assicurino la convergenza sull’obiettivo, con investimenti condivisi. Determinante sara’ il ruolo che vorra’ giocare la Cdp” nel fare da “starter e booster per gli investimenti nell’alta velocita’ trasmissiva”. Calabro’ affronta anche il tema del ruolo dello Stato nella realizzazione del Ngn, che ha visto posizioni contrapposte anche fra gli operatori. “Il quadro regolatorio europeo per gli interventi pubblici negli investimenti per le Ngn -spiega il presidente- e’ troppo costrittivo. Non si puo’ limitare l’intervento pubblico alle sole aree a fallimento di mercato”. Per Calabro’, “nel rispetto delle regole, la partecipazione delle Amministrazioni pubbliche e’ possibile e, in concreto, necessaria”. (MF-DJ)

CALABRÒ; RISCHI COLLASSO, INDIFFERIBILE GARA FREQUENZE
“Non solo la rete fissa, ma pure quella mobile rischiano di trovarsi su dead ends”. A prevedere vicoli ciechi per il settore delle tlc e’ il presidente dell’Agcom, Corrado Calabro’, il quale riporta le previsioni di “incremento esponenziale” del traffico sulle reti e sottolinea che “senza maggiore disponibilita’ di frequenze, l’intasamento del traffico sara’ inevitabile”. Per Calabro’, “piu’ che mai necessaria, piu’ che mai indifferibile, e’ dunque la gara per l’assegnazione di ulteriori frequenze alle telecomunicazioni mobili prevista dalla Legge di Stabilita’ 2011″. Il tempo e’ un fattore importante perche’ “ogni ritardo comporterebbe, ovviamente la dilazione dell’incasso, che le nostre regole prospettano, a certe condizioni, anche superiore ai 2,4 mld preventivati dalla legge”. Secondo il presidente Agcom “condizione fondamentale per il successo della gara e’ pero’ la disponibilita’ in tempi ravvicinati di frequenze da assegnare, liberando senza indugi quelle ancora occupate dal Ministero della Difesa e dalle televisioni private, e prevedendo anche degli incentivi per la liberazione anticipata”. Su questo fronte “auspico -aggiunge Calabro’- un aumento delle risorse previste a favore delle emittenti locali”, perche’ “l’incentivo puo’ fare da moltiplicatore del realizzo”. Le frequenze, conclude, “sono un bene scarso, prezioso. Non si puo’ consentire la manomorta delle frequenze”. (MF-DJ)

FINI: STOP CONTRIBUTI DIRETTI ALL’EDITORIA, SERVONO NUOVE POLITICHE PUBBLICHE
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ritiene “auspicabili”, nel mondo dell’editoria, “nel breve-medio periodo, nuove politiche pubbliche in grado di far cessare, in modo progressivo, i contributi diretti e di accompagnare il processo di digitalizzazione e lo sbarco sul web con iniziative selettive finalizzate a incentivare gli investimenti tecnologici”.Intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom alla Camera, la terza carica dello Stato ha osservato: “Il problema degli editori non è tanto quello di ‘produrre’ informazione, quanto quello di vendere informazione, ossia di continuare a fare il proprio mestiere anche nel caso in cui, in una prospettiva non lontana, il confronto competitivo, già oggi aspramente dialettico, dovesse spostarsi, in modo definitivo, sul versante dei nuovi portali dell’informazione digitale”.”I grandi editori italiani – ha sottolineato Fini – possono giocare questa sfida, e, come ho ricordato, hanno cominciato a farlo; resta da affrontare il problema dell’immenso patrimonio informativo, di nicchia, locale, specialistico, di opinione e di tendenza in ordine al quale sarebbero auspicabili, nel breve-medio periodo, nuove politiche pubbliche in grado di far cessare, in modo progressivo, i contributi diretti e di accompagnare il processo di digitalizzazione e lo sbarco sul web con iniziative selettive finalizzate ad incentivare gli investimenti tecnologici”. (TMNews)

FINI: OBIETTIVO SVOLTA DIGITALE SIA MAGGIORE PLURALISMO. EVITARE OGNI TENTAZIONE DI DIFESA DI ANTICHE RENDITE POSIZIONE
“La svolta digitale, con tutto ciò che ne deriva in termini di nuovi modelli di consumo, nuovi target, nuove modalità di fruizione dei contenuti, richiede un approccio consapevole in ordine agli obiettivi che si devono perseguire: maggiore pluralismo, maggiori opportunità di scelta, maggiore efficienza allocativa”. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom a Montecitorio.”Essa richiede, però – ha spiegato – anche scelte coraggiose per evitare ogni inerzia ed ogni tentazione di arroccamento a difesa di antiche rendite di posizione, che non permetterebbero al ’sistema-Paese’ di competere adeguatamente nel circuito internazionale”. (TMNews)

FINI, PER RILANCIO ECONOMIA ADEGUARE CANONI FREQUENZE TV
E’ ”davvero apprezzabile che siano stati definiti il calendario e le regole di massima per l’assegnazione delle frequenze ad uso della banda larga mobile ed e’ positivo che queste regole si fondino su una competizione aperta e trasparente in grado di assicurare allo Stato anche la giusta remunerazione per la cessione dei diritti d’uso”. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante l’intervento introduttivo alla relazione annuale del presidente dell’Autorita’ per le garanzie delle Comunicazioni, Corrado Calabro’, in corso alla Camera. ”Occorre, infatti, che la parte piu’ significativa di queste risorse torni al ’sistema-Paese’ sotto forma di politiche di investimento a beneficio delle infrastruture a banda larga. Le risorse spettrali sono un bene pubblico essenziale e, a tale proposito, ritengo fondate le ragioni di chi osserva che l’accesso all’asset frequenziale deve essere assicurato nel rigoroso rispetto dei principi di sostanziale parita’ di condizioni e di neutralita’ tecnologica di cui lo Stato deve farsi garante”. ”In prospettiva, occorrera’ porsi il problema della giusta valorizzazione pubblica delle risorse frequenziali televisive, attraverso un adeguamento economico dei canoni. Lo Stato – sottolinea Fini – deve sempre perseguire il massimo di beneficio pubblico dalla cessione dei diritti d’uso sia che si tratti della concessione delle spiagge o che si tratti della cessione dell’etere. Politiche virtuose di risanamento dei conti pubblici e di rilancio dell’economia passano anche attraverso scelte credibili e neutrali di valorizzazione degli asset statali essenziali concessi in uso a soggetti privati”. (ASCA)

ROMANI, RISPETTEREMO TERMINE 30 SETTEMBRE PER GARA FREQUENZE
”Rispetteremo il termine del 30 settembre” previsto dalla Legge di Stabilita’ 2011. Lo afferma il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, parlando della gara per le frequenze per le telecomunicazioni mobili. “Oggi si riunisce il Comitato dei ministri per approvare gli indirizzi della gara” ha aggiunto il ministro, spiegando che “entro il 25 giugno” verra’ pubblicato il disciplinare di gara. Per quanto concerne l’altra gara, il beauty contest di 5 nuovi multiplex di frequenze televisive per il digitale terrestre, Romani ha spiegato che “in settimana sara’ definito il disciplinare di gara”. (MF-DJ)

TLC: BERNABE’, NON VEDO RISCHIO COLLASSO PER RETE MOBILE
”Sono in disaccordo con il presidente Calabro’ quando parla del rischio di collasso per le reti mobili: noi e tutti gli altri operatori stiamo investendo per far fronte alla crescita del traffico e confidiamo che le reti mobili reggano, nonostante la forte concorrenza nel settore e quindi la riduzione delle risorse necessarie agli investimenti”. Lo afferma il presidente esecutivo di Telecom I., Franco Bernabe’, commentando la relazione del presidente dell’Agcom, Corrado Calabro’, il quale aveva detto che “non solo la rete fissa, ma pure quella mobile rischiano di trovarsi su dead ends”. (MF-DJ)

FINI: COMPETIZIONE APERTA E CHIARA SU FREQUENZE BANDA LARGA MOBILE
“Politiche virtuose di risanamento dei conti pubblici e di rilancio dell’economia passano anche attraverso scelte credibili e neutrali di valorizzare degli asset statali essenziali concessi in uso a soggetti privati”. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della relazione annuale del presidente dell’Agcom, Corrado Calabro’. “A proposito di grandi ‘politiche pubbliche’ – ha aggiunto Fini – diviene sempre piu’ urgente la definizione di un’univoca scelta di politica industriale sul tema dell’infrastrutturazione tecnologica del nostro paese con una rete fissa a banda larga”. Secondo Fini “e’ davvero apprezzabile che siano statti definiti il calendario e le regole di massima per l’assegnazione delle frequenze ad uso della banda larga mobile ed e’ positivo che queste regole si fondino su una competizione aperta e trasparente in grado di assicurare allo Stato anche la giusta remunerazione per la cessione dei diritti d’uso”. (ITALPRESS)

SCHIFANI: AGCOM BALUARDO RISPETTO LIBERTA’ ESPRESSIONE E PENSIERO
“Il ruolo svolto in questi anni dall’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, grazie al contributo autorevole dei suoi componenti, rappresenta un presidio insostituibile per assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e indipendenza delle procedure di competizione sui mercati, indispensabile baluardo per il rispetto della liberta’ di espressione e di pensiero”. E’ quanto si legge nel messaggio che il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato al Presidente dell’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabro’, in occasione della Relazione annuale sull’attivita’ svolta e sui programmi di lavoro 2011, presentata oggi a Montecitorio. “Auspico – conclude Schifani – che l’attivita’ di osservazione, ma soprattutto garanzia, che l’Autorita’ esercita nel campo fondamentale delle comunicazioni, possano continuare ad essere determinanti nella tutela dei diritti di ciascuno”. (ITALPRESS)

FINI, RIFORMARE DIRITTO D’AUTORE SU RETI DIGITALI
Il governo e il Parlamento dovrebbero “impegnarsi per mettere in campo un progetto organico di riforma del diritto d’autore” sulle reti di comunicazione elettronica. E’ l’auspicio espresso dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo intervento in occasione della relazione annuale dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni. Fini si è soffermato sulla “sfida inedita che investe, in modo urgente, il comparto dell’informazione e della comunicazione su carta”, nel nuovo contesto digitale. “Credo che bene stia facendo – ha sottolineato – l’Autorità di garanzia per le comunicazioni a dotarsi di una prima regolamentazione della materia del diritto d’autore sulle reti digitali e bene farebbero il governo e il parlamento a impegnarsi per mettere in campo un progetto organico di riforma del diritto d’autore, e dei diritti in generale, sulle reti di comunicazione elettronica. Deve comunque essere chiaro – ha aggiunto – che, per quanto si riuscirà a fare, è impensabile che la rivoluzione digitale non imponga dei ‘prezzi da pagare’”. (ANSA)

META (PD), GRAVISSIMO DISIMPEGNO GOVERNO SU BANDA LARGA
”Nella relazione al Parlamento dell’Agcom sono evidenziati gli aspetti piu’ critici delle politiche nazionali sull’innovazione tecnologica, sullo sviluppo della Banda larga e delle reti di nuova generazione che oggi costituiscono il collo di bottiglia che impedisce al Paese di crescere. Del resto abbiamo piu’ volte denunciato in questi ultimi anni il progressivo disimpegno del governo nel settore delle telecomunicazioni e la gravissima incertezza sullo sviluppo della banda larga, a cominciare dall’azzeramento degli 800 milioni di euro deciso dalle prime manovre del governo Berlusconi”. Lo afferma il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta, commentando l’allarme lanciato dal Presidente Calabro’ nella Relazione dell’Agcom al Parlamento. ”E’ ormai evidente come la nuova frontiera delle telecomunicazioni – aggiunge Meta – siano le reti di nuova generazione e l’alta velocita’ che consente agli operatori tradizionali di amplificare notevolmente le capacita’ trasmissive e la qualita’ dei servizi. Ma si tratta anche di un’opportunita’ per i nuovi entranti che, grazie alla disponibilita’ delle nuove frequenze, non potranno che fare bene al pluralismo in settori come quello televisivo – spiega – dove assistiamo ad una riconversione delle tradizionali attivita’ alla tecnologia digitale”. ”Per quanto riguarda l’intervento dello Stato crediamo che non si possa prescindere dal riconoscimento della banda larga come servizio universale, per la quale e’ ferma alla Camera una nostra proposta di legge – conclude l’esponente del Pd – per garantire ai cittadini l’accesso alla connessione veloce a prezzi ragionevoli e condizioni adeguate. Oltre a garantire risorse certe per assicurare ai cittadini il diritto alla connessione veloce”. (ASCA)

GENTILONI, OK CALABRÒ, BENE FINI SU CANONI CONCESSIONE
“Ho trovato equilibrata la relazione di Calabrò e importante il richiamo a governo e istituzioni all’importanza di garantire l’accesso a Internet e lo sviluppo dell’economica digitale, fondamentale per la crescita. Impegno senza il quale, come ha detto Calabrò, l’Italia rischia di finire in serie B”. E’ il commento di Paolo Gentiloni (Pd). “Purtroppo – argomenta Gentiloni – non vedo una risposta all’altezza di questo allarme: il tavolo Romani sulla fibra ottica segna il passo, mentre sulle frequenze per la banda larga mobile siamo di fronte a un pasticcio che non si risolverà senza un minimo ridimensionamento delle pretese degli incumbent”. Per Gentiloni, “ha ragione il presidente Fini: lo Stato ha il dovere di valorizzare il bene pubblico frequenze, anche aumentando, come ha proposto il presidente della Camera, l’attuale canone di concessione dei grandi broadcaster”. (ANSA)

FINI, SEMPRE PIÙ URGENTE UNA SCELTA UNIVOCA SU NGN
”Diviene sempre piu’ urgente la definizione di un’univoca scelta di politica industriale sul tema dell’infrastrutturazione tecnologica del Paese, con una rete fissa a banda larga ed ultralarga che risponda, per estensione, alla domanda crescente di connettivita’ e di servizi che il mondo delle imprese, della pubblica amministrazione e i cittadini nel loro complesso richiedono”. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo intervento alla Relazione annuale dell’Agcom a Montecitorio. Fini ha evidenziato il “contributo essenziale” dato dall’Autorita’, definendo “condivisibile l’approccio teorico piu’ volte enunciato dal presidente Calabro’ sul cosiddetto progetto di fiber nation, ossia su un disegno ed una strategia organica per la rete fissa di nuova generazione che eviti il rischio della moltiplicazione di iniziative locali in assenza di un preciso piano nazionale”. Secondo Fini “non servono costose duplicazioni di infrastrutture civili, mentre occorre ricercare un equo contemperamento tra il riconoscimento di un adeguato premio di rischio per il capitale impiegato da parte del soggetto che assumera’ gli oneri di investimento maggiori nella costruzione della rete di nuova generazione e la garanzia di regole ed assetti concorrenziali idonei ad assicurare il corretto equilibrio tra l’operatore proprietario dell’infrastruttura e gli altri operatori che su quella stessa struttura intendono fornire servizi agli utenti finali”. Per Fini queste “sono sfide di grande complessita’, dal cui esito dipenderanno in larga misura la tenuta economica del Paese, la sua capacita’ di competere a livello globale, la possibilita’ di dotare il sistema delle imprese e la pubblica amministrazione di quel tasso di modernita’ ed efficienza che consentira’ di assicurare ai cittadini servizi di qualita’”. (MF-DJ)

FINI, PORSI PROBLEMA ADEGUAMENTO CANONI FREQUENZE TV
”In prospettiva, occorrera’ porsi il problema della giusta valorizzazione pubblica delle risorse frequenziali televisive, attraverso un adeguamento economico dei canoni”. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo intervento alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom. “Lo Stato -ha detto Fini- deve sempre perseguire il massimo di beneficio pubblico dalla cessione dei diritti d’uso sia che si tratti della concessione delle spiagge o che si tratti della cessione dell’etere. Politiche virtuose di risanamento dei conti pubblici e di rilancio dell’economia passano anche attraverso scelte credibili e neutrali di valorizzazione degli asset statali essenziali concessi in uso a soggetti privati”. (MF-DJ)

MALINCONICO, BENE FINI E AGCOM SU TUTELA CONTENUTI
“E’ significativo il fatto che sia nell’introduzione del presidente Fini sia nella relazione di Calabrò ci siano stati passaggi importanti dedicati all’editoria e in particolare alle iniziative assunte dagli editori italiani per la tutela del contenuto editoriale, anche con nei confronti di Google”. E’ il commento del presidente della Fieg, Carlo Malinconico, dopo la Relazione annuale dell’Agcom al Parlamento introdotta dal presidente della Camera. “Ho colto nelle parole, in particolare di Fini – spiega ancora Malinconico – il riconoscimento di un atteggiamento degli editori che guarda con interesse alle innovazioni tecnologiche e alle nuove sfide della multimedialità, percorrendo la strada della tutela di questi prodotti, perché in ogni caso i giornali rimangono magna pars dei contenuti editoriali”. “Fini – dice ancora il presidente degli editori – ha messo l’accento sull’esigenza dell’intervento pubblico nell’editoria finalizzato con interventi selettivi volti a sostenere il passaggio tecnologico. Le risorse pubbliche sono limitate: occorre rivedere l’intervento pubblico in quest’ottica di gradualità e passaggio verso le nuove tecnologie”. Nella relazione di Calabrò Malinconico coglie in particolare “la necessità della tutela del diritto d’autore. Da raffinatissimo giurista, il presidente dell’Agcom ha anche detto che in fondo basterebbe una norma di principio che fissi i criteri generali e poi demandi una disciplina più completa a una norma di dettaglio. Basterebbe poco, dunque, per risolvere il problema. Ed è apprezzabile anche il ruolo che intende svolgere l’Agcom nel campo del diritto d’autore”. Si tratta di “questioni cruciali che abbiamo posto da tempo: mi fa piacere vedere lo sforzo compiuto abbia trovato una riflessione così matura a livello sia politico sia del massimo regolatore”, conclude il presidente della Fieg. (ANSA)

AIART, L’AGCOM ARRIVA TARDI SU PROBLEMA QUALITÀ RAI
“L’Agcom fa bene a porre il problema della qualita’. Ma tale richiamo arriva tardi e rischia di avere scarso effetto. Si guardi le multe alle testate televisive sulle amministrative e sui referendum comminate fuori tempo massimo”. Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart. “Basta dire che in Agcom non sono piu’ rappresentati gli utenti, coloro che pagano il canone – continua Borgomeo – E’ da anni che denunciamo il calo della qualita’ del servizio pubblico, ma il nostro richiamo e’ stato spesso inascoltato”. (AGI)

VERDI: PORTANO AZIENDA AL COLLASSO, VIA CONTROLLO POLITICO
“Si sta distruggendo un’azienda rischiando di portarla al collasso, pregiudicando anche numerosi posti di lavoro, facendo un favore ai diretti concorrenti, solo perché si ha paura della democrazia”. Lo dichiara il leader dei Verdi Angelo Bonelli, annunciando l’adesione del ‘Sole che ride’ all’iniziativa di Articolo 21 giovedì 16 giugno alle 11, al sit-in a Viale Mazzini ‘Liberiamo la Rai dal controllo politico’.”La scelta di rinunciare a Santoro e di mettere in discussione programmi di grande successo come quelli di Fazio, Saviano, Floris, Gabbanelli è – aggiunge – una decisione che costerà molto al servizio pubblico sia in termini di ascolto che da quello economico. E’ ormai evidente che il governo sta bonificando la Rai dall’informazione scomoda ed indipendente: si tratta di una strategia chiara del governo per preparare la prossima campagna elettorale eliminando dai palinsesti le voci indipendenti e autonome dal potere”. (TMNews)

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