MALINCONICO, BENE FINI E AGCOM SU TUTELA CONTENUTI EDITORIALI

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«E’ significativo il fatto che sia nell’introduzione del presidente Fini sia nella relazione di Calabrò ci siano stati passaggi importanti dedicati all’editoria e in particolare alle iniziative assunte dagli editori italiani per la tutela del contenuto editoriale, anche con nei confronti di Google». E’ il commento del presidente della Fieg, Carlo Malinconico, dopo la Relazione annuale dell’Agcom al Parlamento introdotta dal presidente della Camera. «Ho colto nelle parole, in particolare di Fini – spiega ancora Malinconico – il riconoscimento di un atteggiamento degli editori che guarda con interesse alle innovazioni tecnologiche e alle nuove sfide della multimedialità, percorrendo la strada della tutela di questi prodotti, perché in ogni caso i giornali rimangono magna pars dei contenuti editoriali».
«Fini – dice ancora il presidente degli editori – ha messo l’accento sull’esigenza dell’intervento pubblico nell’editoria finalizzato con interventi selettivi volti a sostenere il passaggio tecnologico. Le risorse pubbliche sono limitate: occorre rivedere l’intervento pubblico in quest’ottica di gradualità e passaggio verso le nuove tecnologie».
Nella relazione di Calabrò Malinconico coglie in particolare «la necessità della tutela del diritto d’autore. Da raffinatissimo giurista, il presidente dell’Agcom ha anche detto che in fondo basterebbe una norma di principio che fissi i criteri generali e poi demandi una disciplina più completa a una norma di dettaglio. Basterebbe poco, dunque, per risolvere il problema. Ed è apprezzabile anche il ruolo che intende svolgere l’Agcom nel campo del diritto d’autore». Si tratta di «questioni cruciali che abbiamo posto da tempo: mi fa piacere vedere lo sforzo compiuto abbia trovato una riflessione così matura a livello sia politico sia del massimo regolatore», conclude il presidente della Fieg.

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