Se non c’è informazione, non c’è democrazia». Lo ha detto Lino Leanza, capogruppo Udc all’Ars, che stamane ha presentato il disegno di legge nel corso
di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. «La Sicilia – ha aggiunto Leanza – ha perso una grande occasione quando è iniziata l’era del digitale terrestre: in Veneto c’è già il secondo bando che mette a disposizione fondi comunitari, nell’isola ci sono 110 televisioni private con circa 2.500 dipendenti fra giornalisti e tecnici, sono state abbandonate al loro destino». Le misure previste riguardano sostegno al credito, contributi per il consolidamento di passività onerose, agevolazioni fiscali e sgravi Irap per nuove assunzioni, formazione per gli operatori. Si prevede inoltre un rilancio della “comunicazione istituzionale” attraverso la realizzazione di appositi programmi informativi disciplinati dal Corecom e dalla Regione. «Nei prossimi giorni – ha aggiunto – ci rivolgeremo agli operatori del settore per capire se e dove è necessario modificare o integrare il ddl. Per accedere ai benefici le aziende devono tutelare i livelli occupazionali, rispettare i
contratti di categoria e impegnarsi nel rilancio imprenditoriale. Le imprese devono avere “residenza” in Sicilia e devono coprire almeno il 60% del territorio regionale: ci rivolgiamo ad emittenti televisive, radiofoniche, alla carta stampata ed ai siti on-line, abbiamo lasciato fuori tutti quegli organi che fanno riferimento diretto ai partiti politici. Insomma, ci rivolgiamo a redazioni “vere”, non quelle dove un signore passa, apre un blog e dice “ho un giornale”». Le somme da destinare a questi interventi saranno definite nel prossimo Bilancio regionale, al momento il ddl prevede un impegno di spesa di un milione di euro. (Fonte: giornale di sicilia)
La decisione scontata della Commissione Vigilanza Rai sul “caso” Bortone-Scurati, se ne parla dopo le…
Grosso guaio per Mark Zuckerberg: l’Ue ha aperto una procedura d’inchiesta su Meta, in particolare…
L’Agcom dispone: il duello Meloni – Schlein non s’ha da fare. Almeno in Rai. Ieri…
Agi, il braccio di ferro continua e ora i giornalisti votano la sfiducia alla direttrice…
Il rischio carcere per i giornalisti c’è: otto mesi di carcere per un articolo, è…
In previsione delle attività di certificazione del bilancio di esercizio al 31.12.2023, ricordiamo che il…