Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha ricevuto ieri il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ed il neo-eletto direttore generale Lorenza Lei, ribadendo la priorità della “piena e tempestiva attuazione del regolamento” approvato dalla Bicamereale e della “necessaria informazione sulle modalità di svolgimento della consultazione referendaria”. Un chiaro monito, quello pronunciato dal Presidente della Repubblica, a cui ha fatto seguito l’annuncio ufficiale da parte dell’azienda pubblica sulla messa in onda dei rispettivi spot sui quesiti in programma già da ieri sera. Corrado Calabrò intanto sottolinea “il dovere per la Rai di applicare il regolamento e sarà per noi un dovere vigilare”.
La comunicazione ufficiale attendeva i tempi tecnici del consenso non vincolante dei Comitati promotori, giunto dopo il via libera della Vigilanza, soltanto nella giornata di ieri. Una risposta positiva a quanto pare condizionata dalla fretta di prendere una decisione, dato che i Comitati avevano espresso perplessità su alcuni punti del testo invitando la Rai a prenderne nota entro la prossima settimana. Se da un lato l’intervento di Napolitano è stato accolto con soddisfazione da Carlo Rognoni del Pd e dal leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola, dall’altro le polemiche non sembrano placarsi specie con riferimento all’introduzione della norma che dà il via libera alle tribune solo 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. All’annuncio del leader Idv Antonio Di Pietro, di ricorrere al Tar per la cancellazione dell’articolo in questione, si aggiunge anche la protesta del radicale Bertrandi, il quale aveva votato no al testo. Ma dalla Commissione si fa presente che gli adempimenti tecnici funzionali all’accesso ai programmi avrebbero comunque provocato lo slittamento al 23 maggio, mentre il capogruppo Pdl in Vigilanza Alessio Butti ribadisce che i pochi emendamenti rimasti, proposti dalla maggioranza, sono stati concordati con lo stesso senatore Pardi (Idv).
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